Roma, il presidente dell'Oref: «Da Giunta tanta approssimazione, stupita da inesperienza e ingenuità»

Roma, il presidente dell'Oref: «Da Giunta tanta approssimazione, stupita da inesperienza e ingenuità»
Si dice colpita dall'«ingenuità» dell'amministrazione M5S. Dai «termini inappropriati» impiegati nelle voci di bilancio, dal...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si dice colpita dall'«ingenuità» dell'amministrazione M5S. Dai «termini inappropriati» impiegati nelle voci di bilancio, dal «candore» di chi ha redatto il documento, dall'inesperienza di fondo. «Quando con gli altri revisori ho visto il documento di bilancio, ho notato molta approssimazione», racconta Federica Tiezzi, presidente dell'Organo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio (Oref).


Inesperienza in cosa, presidente?
«Per esempio nell'uso di certe terminologie in alcuni atti. Insomma, questo era un documento di programmazione, dove i dati devono essere molto precisi. Non si può approssimare. Non so se nella giunta conoscono la materia, di sicuro hanno dimostrato troppo candore, troppa ingenuità su certi aspetti. O forse si tratta di altro».

Altro? Malizia?
«Ma no, sarà stata sicuramente l'inesperienza, ne sono convinta...».

Una cosa è certa: i conti non tornano. E voi avete acceso il semaforo rosso...
«Sì, come revisori abbiamo dovuto constatare che c'è il rischio di non rispettare l'equilibrio di bilancio, perché i saldi di finanza pubblica sono strettissimi e i rischi per le passività potenziali sono enormi».

In parole più semplici?
«Si potrebbe dire che il Comune non ha abbastanza soldi in cassa da spendere. Non hanno i mezzi per poter coprire tutte le spese».

Che tipo di criticità avete rilevato?
«Una criticità enorme è quella dei debiti pregressi, valgono miliardi di euro. C'è poi una mole incredibile di contenziosi ancora da risolvere; ci sono le società partecipate che hanno perdite reiterate negli anni che non sono mai state risolte. Pensi che dieci di queste società non hanno neanche presentato il bilancio, come Farmacap che gestisce le farmacie comunali...». 

Si tratta di problemi sicuramente gravi, ma anche datati. Perché allora il bilancio è stato bocciato proprio quest'anno?
«Sicuramente sono criticità che il Comune si trascina da molto tempo. Il problema è che, nonostante i rilievi che abbiamo fatto tante volte in passato, negli atti di programmazione che accompagnano il bilancio fatto da questa amministrazione, non si prevede nulla per risolvere la situazione. La programmazione è assolutamente carente, non chiara negli obiettivi, non definita in termini di efficacia e di efficienza».

Quali sono i rischi maggiori per il Campidoglio?
«I rischi di default ci sono già. E nella programmazione non c'è nulla per arrivare al risanamento. Nulla. Nella situazione in cui si trova Roma, non si può fare una politica di mantenimento. Per noi non era possibile avallarla. I rischi sono enormi e servono interventi di sostanza. Non si può fare finta di niente, continuando a portarsi dietro i problemi. Bisogna risolverli o almeno iniziare un percorso di risoluzione».

Ora l'amministrazione dovrà ricominciare da capo l'iter del bilancio, anche se la scadenza per approvarlo, in teoria, sarebbe il 31 dicembre. Mancano meno di dieci giorni...

«Di sicuro il Comune ora dovrà riscrivere la manovra. Non ce la faranno per la fine del mese, c'è una proroga. Avranno più tempo per rispettare i rilievi. Ma il Campidoglio dovrà predisporre una programmazione adeguata, più concreta in termini di idee e di risultati da raggiungere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero