«Le priorità di Roma sono quelle sotto gli occhi di tutti: sicurezza, viabilità, pulizia, decoro, accoglienza e edilizia per persone meno abbienti. Il problema...
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«Ci sono state tante archiviazioni in questi ultimi sei anni su argomenti connessi alle note vicende. Ci sono ancora degli sciacalli all'opera per calunniare la gente. Al momento in corso ci sono due processi. Quello sul G8 va avanti da 6 anni e non si è ancora concluso, certo non si concluderà prima delle elezioni comunali. Purtroppo per me, perchè dovrei essere tra coloro che si direbbero soddisfatti dalle eventuali sentenze, anche perchè è già emersa la mia totale estraneità in tanti casi», ha continuato Bertolaso in merito alle sue vicende giudiziarie, «In passato, per due volte io ho chiesto il rito abbreviato e per due volte mi è stato negato perchè l'obiettivo evidentemente era prendere una persona per bene e tenerla nel frigo più a lungo possibile. Oggi il tribunale che mi sta giudicando è composto da magistrati seri, ma il lavoro da fare è tanto. Per me scatterà la prescrizione per il G8 probabilmente in estate, come per l'Aquila, ma come è noto io vi rinuncerò».
A chi gli chiedeva se fosse disposto a fare le primarie ad esempio con Francesco Storace e Alfio Marchini, Bertolaso ha risposto: «Questo dovete chiederlo a partiti politici, io non appartengo a nessuno schieramento. Tre leader politici mi hanno chiesto di candidarmi. Se non hanno ritenuto di farle avranno le loro buone ragioni».
Interpellato sui due maggiori sfidanti messi in campo dal Pd, Giachetti e Morassut, Bertolaso ha detto che «Non sono avversari per me, sono concorrenti ed io non ho intenzione di fare guerra a nessuno. Vedo in loro persone preparate e per bene. Sarà da vedere se sono in grado di governare e affrontare problemi complessi come quelli di una città come Roma. Decideranno i romani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero