Sullo stadio della Roma a Tor di Valle c'è un assessore sul filo del fuorigioco. Paolo Berdini rischia il cartellino rosso dalla sindaca Virginia Raggi, ma allo stesso...
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Lo scontro, che sembra arrivato a un punto di non ritorno a meno che qualcuno non abbassi la testa, è proprio sulla discussa operazione calcistico-immobiliare. La linea Berdini, che prevedeva un dimagrimento importante dell'«ecomostro» (1 milione di metri cubi, di cui solo il 20% destinati all'impianto sportivo) non va giù al resto della maggioranza e all'asse Frongia-Raggi. Disposti a interventi minimal al progetto incardinato in Regione in conferenza dei servizi, senza riscrivere sulla delibera sulla pubblica utilità. Visioni contrapposte e non conciliabili. Le frizioni vanno avanti da tempo (come già raccontato dal Messaggero il 26 novembre) così come le manovre per far saltare lo «stadista» Berdini che potrebbe essere epurato da chi è più «stadista» di lui.
IL VERTICE
Tutto inizia lunedì sera: riunione della maggioranza con la sindaca. Invitati tutti gli assessori. Tutti eccetto Berdini. Si presentano solo Andrea Mazzillo e Daniele Frongia, gli altri declinano l'invito perché si parla della strategia da adottare sullo stadio. Alla riunione, appunto, non è stato invitato il titolare dell'Urbanistica. Ieri mattina Berdini apprende la notizia ma non la prende molto bene. Esce una prima un'agenzia che lo dà vicino all'uscita dalla giunta, «pronto allo strappo». Uno scenario plausibile. Chi ieri mattina ha parlato con l'assessore lo ha descritto «infuriato con la maggioranza, e non solo con quella». «Cosa devo fare? Io me ne vado, non posso essere trattato così», sono gli sfoghi di Berdini. La notizia scuote, ma non troppo, i consiglieri grillini riuniti in commissione bilancio. Il rapporto difficile con l'assessore ormai è noto. «Che c'è malcontento è risaputo», ammette candido il consigliere M5S Angelo Diario, presidente della commissione capitolina Sport. Intanto, in Campidoglio Raggi osserva gli sviluppi della vicenda, non lo chiama. Ma in compenso esce un'altra agenzia, questa volta, un'Ansa, che dà «come possibile il cambio in giunta di Berdini». La giornata si trascina così. Il diretto interessato prova a minimizzare, dal Comune però trapelano segnali se non di guerra di molta insofferenza «nel metodo», spiegano. Il braccio di ferro continua. Questa mattina alle undici commissione congiunta Bilancio-Urbanistica, il titolare della prima ha già fatto sapere che non sarà presente.
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Il Messaggero