Roma, studente Usa ucciso: il senzatetto lo ha spinto nel Tevere

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«L'americano è sceso con qualche marocchino, l'hanno derubato. Allora lui è venuto di qua. E ha trovato Max. Ha avuto una colluttazione ed è andata a finire male». Così racconta la fidanzata di Massimo Galioto, il senza tetto accusato della morte del  giovane americano Beau Solomon. Il ragazzo, di cui si erano perse le tracce giovedì scorso, era in compagnia di altre persone sulla banchina del Tevere quando è stato buttato in acqua. Per l'omicidio è stato fermato nella notte un senzatetto, Massimo Galioto, romano, senza fissa dimora di 41 anni, perché gravemente indiziato. L'uomo vive sulla banchina sotto di Ponte Garibaldi insieme alla sua compagna, in una tenda. La stessa donna che ha raccontato come si sarebbero svolte le cose quella notte.

 

A quanto accertato dagli inquirenti, dopo averlo spinto nel fiume, il senzatetto non è fuggito ma è tornato a dormire nella tenda sulla banchina del Tevere assieme alla compagna.
 
Solomon appariva ubriaco e barcollante quando, in compagnia di due persone, ha raggiunto la banchina del fiume Tevere. A confermarlo agli inquirenti della Procura di Roma alcuni testimoni che avvalorerebbero la testimonianza della compagna del senza tetto. Secondo quanto accertato il giovane studente americano sarebbe stato abbordato da due persone con l'intento di derubarlo della carta di credito. I due avrebbero portato Solomon sulla banchina del fiume a pochi metri dal ponte Garibaldi e li lo avrebbero abbandonato dopo averlo derubato.

La Procura di Roma contesta a Galioto il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Il senzatetto 40enne, in base a quanto si apprende, avrebbe ammesso con gli inquirenti di avere avuto una lite con il giovane americano nel corso della quale il ragazzo di 19 anni è scivolato nel fiume. Galioto, che ha piccoli precedenti, viveva da tempo sulla banchina del Tevere assieme alla compagna. Dopo la lite il senzatetto sarebbe rimasto in zona senza lanciare alcun tipo di allarme e tornando nella sua tenda a pochi metri da ponte Garibaldi a dormire. Questa notte è stato bloccato dagli agenti della Squadra mobile e portato nel carcere di Regina Coeli. Nei prossimi giorni verrà fissato l'interrogatorio di convalida davanti al gip.


L'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia John Phillips si è detto «rattristato per la tragica morte di Beau Solomon», affermando che «l'ambasciata americana è pronta a dare sostegno alle autorità italiane che indagano sulla sua scomparsa e sulla sua morte». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero