«No, Beau non aveva bevuto». E' stato chiaro con gli inquirenti l'amico con cui era uscito e divideva la stanza. Erano in 11, in un locale a poca distanza...
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«E' andato al bagno, poi non l'ho più visto». Chissà se il tranello a Beau Solomon Jordan è stato teso in quel frangente, quando si è distaccato dal gruppo e qualcuno forse ne ha approfittato per avvicinarlo, entrare in confidenza, proporgli una passeggiata, un'altra bevuta o un altro scenario.
Perché altrimenti seguire due sconosciuti fin sotto la banchina del Tevere, se non credendo in buona fede di aver trovato due nuove compagnie? Forse tutto è iniziato nel bar, forse Beau ha voluto allontarsi e cominciare a sbirciare Roma.
E' stato incuriosito dalle bancarelle, si è affacciato, è sceso giù sulla banchina del Tevere. Da lì non è più salito, chi l'ha irretito, gli ha rubato il portafogli, l'ha gettato a forza in acqua ed è scappato.
Forse il giovane americano ha provato a difendersi, i due giovani testimoni parlano di una lite, ma è stato colpito e gettato nel fiume. Sotto gli occhi assenti, anonimi e caotici della movida notturna estiva. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero