Roma, sigilli ai barconi sul Tevere. «Rischio affondamento»: cinque i sequestri negli ultimi mesi

Stop all’area ristorante di Lungotevere dei Mellini e al dopolavoro ferroviario

Roma, sigilli ai barconi sul Tevere. «Rischio affondamento»: cinque i sequestri
Prima l'area ristorante del Lian club, la barca ormeggiata a Lungotevere dei Mellini, che lo scorso maggio si era parzialmente inabissata, poi il Dantes, circolo galleggiante...

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Prima l'area ristorante del Lian club, la barca ormeggiata a Lungotevere dei Mellini, che lo scorso maggio si era parzialmente inabissata, poi il Dantes, circolo galleggiante del dopolavoro ferroviario, di Lungotevere Arnaldo da Brescia e infine alcuni barconi utilizzati per le traversate turistiche del fiume. I controlli della polizia fluviale, disposti dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, hanno portato al sequestro di cinque strutture negli ultimi mesi, sono tutte ritenute irregolari e pericolose. Resteranno ormeggiate nel Tevere ma non potranno esercitare alcuna attività pubblica fino a quando non saranno adottate tutte le misure necessarie di sicurezza: il rischio è che possano affondare. O staccarsi dalle banchine. Situazioni che tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate potrebbero essere state causate anche dalla piena del Tevere e dalle forti piogge.

LE VERIFICHE

I sequestri che si sono susseguiti negli ultimi mesi sono stati tutti convalidati. La procura ha ipotizzato il delitto colposo di pericolo. Coordinati dai pm romani, gli agenti della Squadra Fluviale Tevere e acque interne, che opera all'interno dell'ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico, hanno eseguito i controlli in collaborazione con i Vigili del fuoco, la Polizia di Roma Capitale e la Guardia costiera di Roma.

 

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È iniziato tutto l'11 maggio scorso, quando il barcone ormeggiato a Lungotevere dei Mellini si è inabissato parzialmente mentre il personale era impegnato nell'organizzazione della serata. Un evento che non ha procurato danni a cose o persone, ad eccezione di un dipendente che, a causa dell'inclinazione è caduto in una botola. E così l'area ristorante, dopo essere stata disgiunta dagli altri galleggianti, è stata sequestrata.

IL RISCHIO

Esattamente un mese dopo, durante un pattugliamento sulle acque del Tevere, la polizia Fluviale è intervenuta ancora, questa volta per evitare che il barcone del dopolavoro ferroviario affondasse. A postare le immagini dell'imbarcazione parzialmente affondata sulle sponde della banchina era stata la pagina Instagram di Welcome to Favelas.

 

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Metà dello scafo era già inabissato e gli agenti hanno verificato il «concreto pericolo che lo stesso si sarebbe potuto staccare dalla banchina in cui era attraccato ed intraprendere la navigazione libera e incontrollata lungo il corso del fiume Tevere». E così è arrivato il secondo sequestro.


E infine l'11 luglio, gli agenti della Fluviale hanno verificato la regolarità di alcune imbarcazioni ormeggiate nella golena di sinistra tra ponte Umberto e ponte Cavour e delle barche turistiche. Anche quelle erano irregolari. E così l'intera area di concessione è stata sequestrata e sono scattate le sanzioni amministrative.
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Il Messaggero