Barcaccia sfregiata, beffa Feyenoord: gli ultras barbari non sono punibili

Barcaccia sfregiata, beffa Feyenoord: gli ultras barbari non sono punibili
Distruggere la Barcaccia si può? Certo che si può, e infatti i barbari del Feyenoord lo hanno fatto il 19 febbraio scorso, prima del match della loro squadra contro i...

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Distruggere la Barcaccia si può? Certo che si può, e infatti i barbari del Feyenoord lo hanno fatto il 19 febbraio scorso, prima del match della loro squadra contro i giallorossi. Ma a questo punto perfino si deve - nella mentalità incivile - distruggere quel capolavoro firmato Bernini a Piazza di Spagna, e infatti la stanno passando liscia i teppisti che presero a mazzate, a bottigliate, a calci e a sputi di birra acida e corrosiva quel monumento simbolo di tutta la cultura che loro non hanno. Il tribunale olandese che procede contro gli ultrà ha escluso le imputazioni per danneggiamento della Barcaccia perché non esisterebbero le prove filmate di quel misfatto che possono incriminare persone specifiche.






Dunque, Roma vilipesa e ora offesa. Visto che ai barbari non si è riusciti, in patria, a dare nè un volto nè un nome nè una colpa. Il trionfo dell'autoassoluzione sulle macerie dell'Urbe. Anzi, peggio: non viene neppure istituito un processo contro gli incivili da curva nordeuropea, perché non si sa come farlo. Ed ingiustizia è fatta.



Se il delitto della Barcaccia rimane impunito, gli olandesi hanno comunque deciso - come si dice a Roma - di riconsolarci co' l'aglietto. Ovvero: a processo andranno 44 hooligans, arrivati quaggiù per la partita di Europa League, ma soltanto per l'imputazione di «scontri urbani con la polizia» italiana. E la Grande Bellezza violentata? E quel tappeto di sassi, bombe carta, bottiglie rotte, vomito e petardi con cui è stata ricoperta tutta l'area intorno a Trinità dei Monti? E i busti del Pincio riempiti di pipì e di martellate? Tutto questo non si può giudicare.



GLI SCONTRI

E così, la prossima volta, i lanzichenecchi potranno tornare nell'Urbe e prendere tranquillamente a picconate la Fontana di Trevi o arrampicarsi sulla cima del Colosseo gridando «Forza Feyenoord» e appiccando il fuoco alle vestigia di un mondo a cui loro non appartengono. Se poi andranno a colpire la Bocca della Verità, potranno apprendere ciò che già sanno: si può abbattere qualsiasi segno di civiltà e non pagare mai per la colpa arrecata non a Roma ma tramite Roma alla cultura di tutti.



LA COMPRENSIONE

A gennaio ci sarà a Roma il processo (in contumacia) a sei di quegli ultrà che devastarono Piazza di Spagna, mentre adesso i media olandesi stanno guardando con molta comprensione l'atteggiamento (garantista o patriottico? legalista o strafottente?) dei magistrati che si astengono sugli attentatori della Barcaccia. Nel processo per gli altri, che comincerà a Rotterdam il 27 novembre, c'è un ventunenne accusato di tentato omicidio di un poliziotto. Se la caverà anche lui? Le difese promettono battaglia.



LO SCANDALO


E intanto il caso diventa, oltre che di civiltà, anche politico. E' furibondo, naturalmente non solo in quanto tifoso romanista, il democrat Roberto Giachetti, vice-presidente della Camera: «Se la notizia viene confermata, sarebbe uno scandalo vergognoso di dimensioni internazionali che i tifosi del Feyenoord non vengano processati per la devastazione della Barcaccia. Ci sono riprese tivvù e immagini fotografiche, sarebbe singolare se gli inquirenti dicessero davvero di non essere in grado di identificare i colpevoli. Altrimenti, sia la società sportiva a pagare». L'inciviltà che chiama impunità: ecco il tandem che Roma non meritava. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero