Roma, bancarotta e frode fiscale: quattro arresti

Roma, bancarotta e frode fiscale: quattro arresti
Quattro persone arrestate dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Roma con l'accusa di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata a...

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Quattro persone arrestate dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Roma con l'accusa di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata a bancarotta e frode fiscale. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica capitolina, hanno avuto origine dal fallimento della società «Cuscinetti e componenti Srl», dichiarato alla fine del 2014 dal tribunale, dedita alla commercializzazione di cuscinetti e componenti meccanici. Gli approfondimenti svolti hanno fatto emergere l'esistenza di una decina di imprese - con sede in Italia, nella Repubblica di San Marino e in Svizzera - riconducibili a un unico sodalizio, che si sono succedute nel tempo nell'esercizio della stessa attività.


I DEBITI

Una volta accumulati ingenti debiti tributari, le bad company venivano intestate a compiacenti «prestanome» e il «pacchetto» dei clienti veniva trasferito a nuove entità giuridiche (good company), che, peraltro, avevano denominazioni molto simili alle precedenti. In ragione della sistematica evasione delle imposte - che non versavano - le società potevano vendere i prodotti a prezzi molto convenienti, inferiori del 15-20% rispetto a quelli praticati dalla concorrenza, alterando così il mercato del settore. Il giudice per le indagini preliminari evidenzia la «spiccata propensione al crimine da parte degli indagati ... i quali non hanno mostrato alcuna remora nell'utilizzare le diverse società allo scopo di realizzare il loro programma delinquenziale, evadendo imposte per somme di assoluto rilievo», pari a oltre 14 milioni di euro. Con l'ordinanza in esecuzione sono stati disposti: la custodia cautelare in carcere nei confronti di F.R., (classe 1952), promotore, capo e organizzatore del sistema; P.R. del 1962, compagna del dominus, che curava la parte commerciale dell'attività e i rapporti con i clienti; gli arresti domiciliari per A.S., del 1947 e F.D.G., «prestanome» cui è stato affidato l'incarico formale di amministratori in varie società del «gruppo». Obbligo di dimora è stato disposti nei confronti di R.P., anch'egli utilizzato per «coprire» la riconducibilità alla coppia di alcune imprese.
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Il Messaggero