Roma, allarme al Bambino Gesù, il report choc: «Bambini anoressici a 8 anni»

Roma, allarme al Bambino Gesù, il report choc: «Bambini anoressici a 8 anni»
Anoressia, bulimia e disordini alimentari oggi colpiscono persino bambini tra gli 8 e i 12 anni - avvertono dal primo Polo pediatrico del centro sud, l'Ospedale Bambino...

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Anoressia, bulimia e disordini alimentari oggi colpiscono persino bambini tra gli 8 e i 12 anni - avvertono dal primo Polo pediatrico del centro sud, l'Ospedale Bambino Gesù - nel 40% dei casi il problema insorge in età adolescenziale, tra i 15 e i 19 anni. Ultimamente però si assiste a un abbassamento dell'età tanto che si stima che l'1% della popolazione pediatrica soffra di disturbi alimentari. Le donne restano le più colpite ma aumenta considerevolmente il numero dei maschi che necessita di cure. I rischi sono altissimi: secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i disturbi del comportamento alimentare rappresentano la seconda causa di morte tra i teenager dopo gli incidenti stradali.

I RISCHI

«Da noi arriva in media un nuovo caso al giorno - dice Stefano Vicari, responsabile della Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù - si è abbassata di molto l'età di esordio della patologia e ormai ricoveriamo anche bambine di 8 o 9 anni. Tra i maschi il disturbo più diffuso è la vigoressia, dove a una riduzione alimentare si associa una attività fisica eccessiva. Il rischio morte a causa di Dca è intorno al 2%». La buona notizia è che le forme pediatriche hanno una alta probabilità di guarigione: tra il 70 e il 90. «Va comunque ricordato che si tratta di disturbi mentali - avverte Vicari - Questi ragazzi non si riconoscono in un corpo che non è quello che vorrebbero. Si tratta di persone biologicamente più predisposte alla malattia. Poi, il disturbo si interfaccia con le condizioni ambientali». I modelli esterni, insomma, della bellezza a tutti i costi, fanno breccia solo lì dove c'è già una predisposizione ad ammalarsi.
 

L'ILLUSIONE
All'inizio l'anoressia è una “luna di miele”, ci si sente più belli e forti. «Avere il controllo del proprio corpo ti convince di essere in grado di manipolare tutto - racconta Ilaria Caprioglio, ex modella - All'improvviso però perdi il controllo della tua vita, la malattia prende il sopravvento. Io mi sono ammalata dopo aver subito un tentativo di violenza sessuale: volevo cancellare il mio corpo. Nonostante fossi bellissima avevo una percezione sbagliata della mia immagine. Sono passata dall'anoressia alla bulimia fino ad arrivare all'alimentazione incontrollata. Un inferno. Adesso sono una donna felice perché ho sconfitto il mio nemico».

«Avrei voluto essere bella come mia madre ma, soprattutto, avrei voluto vederla invecchiare - è la testimonianza di Gemma, anoressica, studentessa romana - Lei sembra una ragazzina, veste come me e posta foto sensuali su Facebook. Ho smesso di mangiare per costringerla a voltarsi e a cercarmi». Non mangiare più quasi a voler scomparire per rendersi visibili. Apparentemente un controsenso. In realtà un sentimento che accomuna oltre 3 milioni di persone che combattono ogni giorno con un disturbo del comportamento alimentare. Di un moderno demone interiore che assume le sembianze seduttive della bellezza parla “Corpi senza peso”, libro uscito oggi in occasione della giornata di sensibilizzazione sui disturbi alimentari e scritto da Vicari e Caprioglio. L'intento è superare il pregiudizio verso queste malattie e liberare i genitori dal senso di colpa che spesso li paralizza davanti alla malattia dei figli.
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Il Messaggero