Il bambino di soli quattro anni resta chiuso in macchina per un'ora e viene salvato dai carabinieri. Zio e nipote finiscono a processo per abbandono di minore e vengono...
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Bimbo lasciato un'ora in auto al sole: urla dei passanti, vigili del fuoco gli salvano la vita
La vicenda ha visto contrapposti i genitori del bambino e gli imputati in aula, i primi come parti offese e i secondi alla sbarra per aver lasciato il piccolo da solo. È il 12 gennaio 2016 e sono le 18 in via Rutilio Namanziano quando gli uomini del comando di Ostia notano un grande assembramento di persone intorno a un'auto parcheggiata a lato della strada. Chi è intorno al veicolo ad ampi gesti chiama l'attenzione dei carabinieri per intimarli ad avvicinarsi subito alla macchina. Una volta arrivati in prossimità dei finestrini gli investigatori vedono attraverso i vetri il bambino in lacrime che aveva attirato l'attenzione dei passanti.
IL PIANTO DISPERATO
Il piccolo scandisce una sola parola mentre il pianto gli riga il viso: «mamma, mamma» come messo a verbale dagli inquirenti. Gli uomini in divisa cercano di non far entrare nel panico il minore, invitandolo a spingere sulla maniglia della portiera per poter uscire. Ma il tentativo va a vuoto. Neanche il consiglio di sbloccare le porte dal tasto al centro della plancia dell'auto risulta utile. A questo punto è necessario rompere i finestrini e per farlo arrivano i vigili del fuoco. Una volta frantumati i vetri il bambino viene fatto uscire dall'auto mentre chi si trovava attorno, dopo essere stato circa un'ora davanti all'auto come confermato da due testimoni, può tirare un sospiro di sollievo. Gli imputati arriveranno poco dopo a cose fatte ma non potranno evitare l'accusa, rappresentata in aula dal pm Gianluca Mazzei, di abbandono di minore. Si trovavano a poca distanza, nello studio del contabile di fiducia a sbrigare delle pratiche in merito alle loro attività commerciali.
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Il Messaggero