E per il ballo di fine anno il “dress code” è da favola

E per il ballo di fine anno il “dress code” è da favola
Gli americani lo chiamano Prom (dall’inglese promenade) e ne vanno letteralmente pazzi: è il ballo di fine anno, una tradizione solidissima negli Usa che da qualche...

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Gli americani lo chiamano Prom (dall’inglese promenade) e ne vanno letteralmente pazzi: è il ballo di fine anno, una tradizione solidissima negli Usa che da qualche anno ha contagiato anche le nostre scuole. Da Villa Flaminia al Convitto nazionale, a maggio sono sempre di più i licei che organizzano feste per celebrare la fine dell’anno scolastico. L’evento, aperto solo agli studenti del penultimo e ultimo anno, è di quelli da non perdere e ha regole rigidissime. Prima di tutto il dress code, rigorosamente da favola.


Dalla snob alla radical chic: i dialetti di Roma nord diventano virali

Passi per il fiore legato al polso (che fa tanto telefilm anni ‘90) le ragazze che “debuttano” devono vestirsi con un abito lungo solitamente bianco, i ragazzi in cravatta nera. Colori vietati, questi, per gli invitati che devono optare invece per vestiti colorati. Come in ogni ballo da high school che si rispetti, poi, si balla il valzer. Ma per evitare esibizioni disastrose le prove iniziano due mesi prima dell’evento e vanno fatte 2 volte a settimana. Pena: figuraccia sulla pista da ballo. Lo studente può invitare anche un esterno e cogliere così magari l’occasione per dichiararsi al ragazzo o ragazza che ama dall’inizio dell’anno. Perché non sarà un film d’amore, ma chissà potrebbe diventarlo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero