Balenottera morta rinvenuto sulla spiaggia di Fregene dalla Guardia costiera

La balenottera sulla spiaggia di Fregene
Una balenottera minore è stata ritrovata morta sulla spiaggia di Fregene dalla Guardia costiera. A rinvenire la carcassa senza vita del cetaceo il personale...

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Una balenottera minore è stata ritrovata morta sulla spiaggia di Fregene dalla Guardia costiera. A rinvenire la carcassa senza vita del cetaceo il personale dell’Ufficio locale della Capitaneria di porto di Fiumicino, comandata dal Capitano di Vascello, Antonio D’Amore, che è intervenuto sul posto e chiamato il medico veterinario dell’Asl Rm3. Il primo intervento del personale sanitario è stato quello di mettere sicurezza l’esemplare lungo di 2,40 metri. Il cetaceo, rinvenuto in uno stato moderato di conservazione, risulta appartenete balla famiglia delle “Balaenoptere acutorostrate”, una specie rara che popola le acque temperate degli oceani e che è possibile avvistare oggi anche nel Mediterraneo prevalentemente nel Mar Ligure o nel basso Tirreno, così come confermato dal referente nella Regione del Centro Studi Cetacei e dall’Associazione “Accademia del Leviatano”. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, con l’ausilio dei militari della Capitaneria di Porto e della Polizia locale di Fiumicino, ha predisposto il recupero del raro cetaceo, al fine di eseguire la necroscopia, individuare le cause della morte e per le finalità scientifiche attinenti alle specie dei cetacei.

 
ESEMPLARE AVVISTATO ANCHE AD ANZIO
Anche nel porto di Anzio, nei giorni scorsi, è stato avvistato un esemplare della stessa specie che nuotava nei pressi delle imbarcazioni. Il personale del Compartimento Marittimo di Roma, sotto il coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, opera costantemente a terra e in mare, sia per la sicurezza della navigazione che per la tutela dell’ambiente marino nell’Area marina di Tor Paterno, ed in particolare nella tutela delle specie protette, quali cetacei e tartarughe a rischio di estinzione, e rimane sempre in prima linea a fornire al dicastero dell’Ambiente, e agli enti di ricerca, le informazioni utili a comprendere le cause di tali eventi.


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Il Messaggero