Ostia, il bagnino Alin salva un'altra vita: chi è l'“angelo custode” del litorale laziale

È stato il salvataggio di un 15enne romano colto da un malore mentre si faceva il bagno nel mare di Ostia a far diventare il bagnino Alin, 39 anni, di...

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È stato il salvataggio di un 15enne romano colto da un malore mentre si faceva il bagno nel mare di Ostia a far diventare il bagnino Alin, 39 anni, di nazionalità romena, l'«angelo custode» dei villeggianti romani. L'uomo da diversi anni è impiegato nello stabilimento balneare Bahia e ieri pomeriggio è diventato un eroe.

L'episodio è avvenuto in corrispondenza della spiaggia libera attrezzata gestita dal Comune di Roma nota come la 'spiaggia della sposa': un tratto di arenile che al momento è sguarnito dal servizio di bagnini di salvataggio, durante i giorni feriali. Ma l'intervento di Alin, per fortuna, ieri è stato provvidenziale: un 15enne appena entrato in acqua rischiava di annegare se non fosse intervenuto tempestivamente il bagnino, che dopo avere assistito alla scena ha corso un centinaio di metri di spiaggia (è anche esperto di impegnative gare di corsa a ostacoli come la Spartan Race) ed è entrato in acqua per salvare il ragazzo.

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«Non stava molto bene - racconta Alin, fisico asciutto da atleta, occhi azzurri come il mare - forse aveva bevuto qualche qualcosa di alcolico, perché su quella spiaggia libera era in corso una festa. Gli abbiamo praticato la rianimazione, mentre un collega ha subito chiamato l'ambulanza, con cui poi è stato trasportato nel vicino ospedale di Ostia. Sano e salvo». Non è la prima volta che Alin salva vite umane nel mare di Ostia: lo scorso anno, il 27 giugno, il bagnino rianimò un bambino romeno di 12 anni che stava per annegare. L'ennesimo intervento del 'baywatch' di Ostia solleva un'altra questione attuale e molto delicata: la momentanea carenza di bagnini di salvataggio, nei giorni feriali, sulle spiagge libere attrezzate di Ostia, gestite dal Comune di Roma. «Questo è un grave problema perché questa spiaggia confinante con la nostra - spiega Alin - non è dotata, tranne il sabato e la domenica, del servizio di salvamento. Così siamo costretti ad intervenire noi bagnini degli stabilimenti confinanti. Ma non riusciamo a tenere sempre sotto controllo un tratto di costa così ampio. Il Comune dovrebbe intervenire al più presto».

 

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Il Messaggero