Derubricazione in omicidio colposo dell'iniziale imputazione di omicidio preterintenzionale, con contestuale sostanziale diminuzione della condanna. Due anni di reclusione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I fatti contestati segnavano come data d'inizio il 31 luglio 2015, quando la signora Dantimi fu portata in ospedale; lì le furono riscontrati i segni di un trauma cranico con ematoma frontale, contusioni e vaste ecchimosi sugli avambracci; poi anche una frattura del femore. La badante - insieme con un'altra persona- accreditarono quei segni con una caduta accidentale. Fu la stessa vittima, però, che, raggiunta in ospedale da un carabiniere, riuscì a dire di essere stata aggredita, afferrata dalle spalle, strattonata e spinta a terra. E il figlio della donna apprese dalla stessa madre di un litigio in casa, anche se la donna aveva cercato di minimizzare l'accaduto per non destare allarme. Ivrea Dantimi morì alla fine del 2015 dopo diversi ricoveri in strutture mediche. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero