Baby squillo a Roma, sfruttate anche maggiorenni. E spunta la droga

Baby squillo a Roma, sfruttate anche maggiorenni. E spunta la droga
Non era circoscritto alle due ragazzine di 14 e 15 anni il giro di sfruttamento della prostituzione scoperto a Roma, ma esteso anche a donne adulte. Almeno tre di loro hanno...

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Non era circoscritto alle due ragazzine di 14 e 15 anni il giro di sfruttamento della prostituzione scoperto a Roma, ma esteso anche a donne adulte. Almeno tre di loro hanno confermato la circostanza agli inquirenti che le hanno sentite come testimoni. In particolare, secondo quanto si è appreso, hanno chiamato in causa due dei tre sfruttatori attualmente detenuti a Regina Coeli ammettendo che si prostituivano non solo nell'appartamento affittato ai Parioli, ma anche in altri luoghi ed in altre città.




Si aggrava, quindi la posizione dei tre sfruttatori Nunzio Pizzacalla, Mirko Ienni e Mario De Quattro, in carcere insieme con la madre di una delle due ragazzine ed un cliente ricattatore. Tutti hanno sollecitato la revoca delle ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Cristiana Macchiusi e martedì prossimo il tribunale del riesame comincerà a valutare la legittimità delle misure restrittive.



Mirko Ienni, una delle persone arrestate, «faceva finta di non sapere che fossimo minorenni». Questo un passo della deposizione fatta da una delle ragazzine, agli inquirenti nei giorni scorsi. Sentita alla presenza di uno psicologo, la ragazzina è stata interrogata anche con riferimento alla conoscenza della sua età, e di quella dell'altra vittima del giro di prostituzione, ha precisato che Ienni non insistette nel pretendere i loro documenti, «quasi ad intendere che andava bene lo stesso». Nell'interrogatorio di garanzia, Ienni, sottolineò di non essere a conoscenza della loro età e di essere, al contrario, convinto che fossero studentesse universitarie. La ragazzina, nell'audizione davanti agli inquirenti, aveva aggiunto che due o tre clienti rifiutarono di avere contatti dopo aver visto che erano piccole, mentre altri, dopo iniziali perplessità, accettarono lo stesso.



I carabinieri del nucleo investigativo proseguono nell'attività di identificazione dei clienti delle minorenni. Sono nove, finora, quelli iscritti nel registro degli indagati per il reato di prostituzione minorile:rischiano fino a sei anni di carcere. Nei prossimi giorni saranno interrogati dagli inquirenti a piazzale Clodio.



Ma non finisce qua. Perché dietro la vicenda dello sfruttamento della prostituzione minorile potrebbe nascondersi una rete di trafficanti di droga, per la quale potrebbero scattare a breve alcuni provvedimenti. Sono in corso verifiche da parte degli investigatori per capire se ci fossero collegamenti tra gli stessi sfruttatori e una serie di persone che fornivano la cocaina a ragazze e clienti.
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Il Messaggero