Roma, Babbo Natale vietato all'asilo nido: «Ci sono bimbi di altre culture»

Roma, Babbo Natale vietato all'asilo nido: «Ci sono bimbi di altre culture»
Niente Babbo Natale in carne e ossa per i bambini dell'asilo nido Acque Rosse di Ostia. I figli degli immigrati che hanno ormai superato la quota di un terzo degli iscritti...

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Niente Babbo Natale in carne e ossa per i bambini dell'asilo nido Acque Rosse di Ostia. I figli degli immigrati che hanno ormai superato la quota di un terzo degli iscritti potrebbero «rimanere spaventati» dalla visione di quell'uomo panciuto con barba bianca e stravagante abito rosso. E per evitare questo impatto con una cultura che appartiene loro, meglio soprassedere e rinunciare alla tradizione.


«SIAMO ALL'ASSURDO»
Sono infuriati i genitori italiani dei piccoli alunni dell'asilo di Ostia Ponente immerso nella pineta delle Acque Rosse. «Ogni anno - racconta una mamma - facciamo una colletta per incaricare un figurante vestito da Babbo Natale di consegnare i regali ai bambini nelle loro classi. E' una tradizione che sopravvive da anni, anche quando i figli diventano grandi e cambiano scuola». «Stavolta - aggiunge un papà - la direttrice dell'asilo ci ha detto che per non spaventare i tanti figli di immigrati, musulmani, nordafricani e romeni, che affollano le classi, è il caso di evitare. La sua giustificazione è che ”si potrebbero spaventare, non capire ciò che succede perchè estraneo alla loro cultura”».
«I dirigenti dell'asilo - riassume una nonna che accompagna una bimba bionda - si preoccupano che questa innocente manifestazione possa essere discriminante». «Siamo all'assurdo - osserva Andrea - questi divieti sono l'esatta negazione dell'integrazione. Per esempio, quando arrivi in Qatar sotto il cartello di benvenuto trovi scritto anche: ”ora sei uno di noi, rispetta la nostra cultura e le nostre tradizioni”. E non ho mai sentito nessuno lamentarsi».

NESSUNA SPIEGAZIONE

Dall'asilo nessuna spiegazione. Domani niente simulazione con Babbo Natale e basta. Senza ulteriori commenti, come invece fa la dirigente degli istituti comprensivi di zona, Rejana Martelli della ”Giuseppe Parini”. «Nelle mie scuole - sottolinea - faccio del tutto per far dialogare le diverse culture e combattere il fanatismo religioso che alimenta paure e timori». La ”Parini” è una scuola per certi versi di ”frontiera” alle prese con la zona difficile della Nuova Ostia e con una quota di figli di immigrati che supera ampiamente il 10 per cento degli iscritti. «Invito spesso l'imam della moschea di Ostia - segnala Martelli - ed il mio sogno è di poter ospitare in visita anche papa Francesco: l'ho già invitato lo scorso anno e tornerò alla carica nei prossimi giorni. Sono persone carismatiche e voglio che i loro pensieri siano rappresentati ai miei ragazzi indipendentemente dal credo religioso».
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Il Messaggero