Autodromo di Vallelunga, sequestrata un area di 15 mila metri

Autodromo di Vallelunga, sequestrata un area di 15 mila metri
Guardia di Finanza, operazione “Black hole”: tribune smaltite sottoterra all’autodromo di Vallelunga di Campagnano di Roma. Sequestrata un area di 15mila metri...

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Guardia di Finanza, operazione “Black hole”: tribune smaltite sottoterra all’autodromo di Vallelunga di Campagnano di Roma. Sequestrata un area di 15mila metri quadrati.

«Si è conclusa nei giorni scorsi l’operazione “black hole” (buco nero) che ha portato al sequestro di un’area di oltre 15.000 metri quadrati – come riporta un comunicato della Guardia di Finanza -appartenente all’autodromo di Vallelunga».

I militari della compagnia di Civita Castellana (Vt), diretti dal maggiore Raffaele Rebichini, in collaborazione con personale del primo gruppo Roma, hanno eseguito un’attività delegata dalla Procura della Repubblica di Tivoli in materia di tutela ambientale in un terreno, all’interno dell’autodromo, dove erano stati notati, nei mesi scorsi, ingenti movimentazioni di mezzi pesanti che riversavano in una cavità enormi quantitativi di materiale edilizio di risulta. In particolare, quello che aveva destato l’attenzione dei finanzieri era stata la creazione di una collina artificiale, adiacente la pista, ben visibile dalle principali strade che costeggiano l’autodromo. Una volta eseguito l’accesso, l’amara scoperta. Una voragine, di circa settemila metri quadrati, era stata riempita, come spiega una nota della Finanza, con i materiali edilizi di risulta provenienti dai lavori di ristrutturazione dell’autodromo, che dal 2017 ha subito un importante restyling.

Le storiche tribune, infatti, durante lo scorso anno, sono state abbattute per lasciar spazio ad un nuovo impianto. «La vecchia struttura, una volta smantellata, è stata interrata in un terreno limitrofo. Oltre 65mila tonnellate di rifiuti speciali costituiti da cemento, ferro, plastica e fresato di asfalto – come hanno precisato i Finanzieri – sono stati illecitamente smaltiti, nascosti nel sottosuolo o accumulati in superficie».
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Il Messaggero