Erano i maghi del riciclaggio, ma non erano ferventi ambientalisti. Piuttosto vendevano ad ignari acquirenti auto rubate a prezzi di mercato. Un'organizzazione criminale,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Collezionava auto rubate e rivendeva i pezzi a Roma: arrestato "boss del ricambio" alla Borghesiana
Il capo dell'organizzazione, H.M. romano di anni 44, detto Gugu aveva il compito di trovare i relitti dei veicoli incidentati e di ordinare agli altri componenti della banda come procedere al riciclaggio delle auto rubate. Il compito di rubare i veicoli era, invece, affidato al fratello del capo H.G. romano di anni 34 detto Yuri che operava insieme a S. T. romeno di anni 31 detto Tommy, S.F. romano di anni 46 detto Ciccio e S.G. romano di anni 46, detto Vecchio. Infine i veicoli venivano occultati da P.A. romano di 40 anni. Il modus operandi della banda era articolato ma semplice: un'automobile veniva rubata e dotata di targhe e carta di circolazione appartenute a un veicolo uguale ma non marciante, incidentato o fuori uso, e che veniva acquistato a un prezzo irrisorio.
LEGGI ANCHE Auto rubate vendute online: arrestato romano di Spinaceto
L'auto rubata, che veniva intestata a una persona di 33 anni deceduta per cause naturali nel corso delle indagini, era così come nuova: sulla carta sembrava il veicolo incidentato e riparato, ma in realtà era quello rubato. Le indagini, partite da un'automobile acquistata da un ignaro acquirente, hanno permesso di accertare che almeno altri 8 veicoli erano stati riciclati a danno di altrettanti ignari compratori. Nel corso dell'inchiesta altre sei persone sono state indagate per aver partecipato, a vario titolo, alle attività e sono circa 30. I veicoli sequestrati sono stati restituiti ai legittimi proprietari, alcuni dei quali erano già fatti a pezzi per essere rivenduti come ricambi. I due fratelli a capo dell'organizzazione sono stati portati al carcere di Regina Coeli, mentre gli altri quattro componenti della banda sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Nel corso dell'attività di oggi sono stati rinvenuti altri veicoli di illecita provenienza oltre a strumenti idonei per il riciclaggio dei veicoli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero