Quattromila euro di spesa media per il software dei computer del Campidoglio, contro i 585 del benchmark, ossia la media di mercato per situazioni equivalenti. Per non parlare...
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Dall’analisi della bozza Scozzese si evince che il Comune paga per gli immobili presi in affitto un prezzo a metro quadro superiore del 160 per cento alla media di riferimento del settore. Nel piano si indicano possibili «risparmi rispetto alla spesa attuale di oltre il 50 per cento». Il dato, si legge ancora, «può essere integrato con una valutazione degli spazi occupati, con la fissazione di uno standard di metri quadrati per dipendente». Sono possibili anche altri risparmi «legati alla razionalizzazione dell’uso dell’ingente patrimonio disponibile presso Roma Capitale».
Altre spese eccessive per gli immobili (stavolta anche quelli di proprietà del Campidoglio) sono quelle affrontate per il riscaldamento, che costa il 79,4 per cento in più della media, e per le pulizie, che hanno un costo al metro quadro superiore del 22,1 per cento al benchmark di riferimento. Eccessive anche le spese per le utenze telefoniche: il Comune di Roma paga 1.103 euro l’anno per dipendente, contro i 706 della media nazionale.
Gli sprechi dell’amministrazione, accumulatisi nel giro di alcuni lustri, riguardano anche il parco vetture, e non solo per ciò che riguarda le famigerate auto blu. Le assicurazioni costano il 50 per cento in più della media e il carburante il 46 per cento oltre il livello del benchmark. «In sostanza sembrerebbe che alle auto in servizio presso le amministrazioni comunali, essenzialmente in uso alla polizia locale, venga applicato il tariffario calibrato sulle classi di rischio costruite sul settore privato - è scritto nel piano - Nel caso di Roma, inoltre, si rinviene la peculiarità dell’acquisto delle polizze di una società partecipata dal Comune (Assicurazioni di Roma, ndr) quindi, mediante una procedura non competitiva». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero