Auto, patenti, rifiuti: il deposito giudiziario diventato dormitorio

Carcasse di auto. Patenti e faldoni alla mercé di chiunque. Chiavi di macchine. Vecchi carroattrezzi abbandonati, sporcizia e rifiuti di ogni genere. Il gabbiotto del...

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Carcasse di auto. Patenti e faldoni alla mercé di chiunque. Chiavi di macchine. Vecchi carroattrezzi abbandonati, sporcizia e rifiuti di ogni genere. Il gabbiotto del guardiano aperto e incustodito. Tutto sotto il sole, da quasi 2 anni. Il deposito giudiziario della Farnesina in via Antonino di San Giuliano è una sorta di fantasma. Circa 2.000 metri quadri, incastonati tra la storica pista di atletica, Ponte Milvio e il ministero della Farnesina, diventati rifugio per sbandati e uno degli emblemi dello spreco della Capitale.

 
IL FUTURO
Nessuno della nuova amministrazione M5S del XV Municipio ha posto il problema sul futuro di questa area. Nessun segnale neanche del Campidoglio. L'ex presidente del Muncipio Daniele Torquati, oggi all'opposizione, a giorni presenterà «un atto per togliere l'area dal degrado, perché da tempo va avanti un contenzioso tra Demanio e Comune che blocca tutto, la situazione è indecente».

DATI SENSIBILI
Il deposito è aperto. Chiunque può entrare. Tutti potrebbero accedere a dati sensibili presenti sui documenti ancora impilati sugli scaffali: passaporti, patenti, libretti di circolazione, indirizzi, professioni. Migliaia di atti giudiziari rimasti lì, tante le targhe che potrebbero essere falsificate, un piccolo cimitero anagrafico sempre accessibile, alla faccia della privacy. Il cancello è aperto, il piazzale ormai è abbastanza libero: tante le macchine ferme anche nuove (come una Land Rover) o con i vetri distrutti, diversi motorini inutilizzabili (ma tra questi ce ne sono anche di abbastanza nuovi), estintori lasciati a terra dopo essere stati usati per spaccare i vetri, senza contare i rifiuti, come una macchina gas o centinaia di piatti di plastica. Poi, un paio di carroattrezzi fuoriuso. Non a caso, la rimozione delle auto in divieto di sosta o in doppia fila è bloccata. L'affidamento a una ditta specializzata - con personale abilitato alla guida dei carro attrezzi - è stato infatti sospeso da Comune nel 2015 dopo la rilevazione di incongruenze nella gestione del servizio, per presunte violazioni in materia fiscale. In questo contesto, calza a pennello il caso Farnesina: il deposito è ridotto così per uno scaricabarile di responsabilità tra Demanio e Comune. Per il Demanio infatti, il Comune si è preso lo spazio in maniera impropria. E quindi ha chiesto di fare un bando pubblico.

LA PARTICELLA

Per il Campidoglio l'area è demaniale. Però gli onorari, in caso di rimozione, spettano al Comune. La particella in questione è unica, tecnicamente a U: l'occupazione di suolo pubblico va al Municipio, ma gli introiti al proprietario. In questo delirio di competenze, con gli appalti bloccati, l'area resta in queste condizioni. Inaccettabili. «Una situazione che mi è stata segnalata anche da molti residenti - conclude Torquati, capogruppo del Pd - e per cui il municipio, nonostante non sia di sua stretta competenza, potrebbe avanzare richieste e proposte. Per questo, oltre a reperire le carte che riguardano il patrimonio dell'area, protocolleremo un atto con il quale si chiederà all'amministrazione comunale per lo meno di mettere in sicurezza e pulire l'aria».

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Il Messaggero