Nella Capitale alle prese col Coronavirus, nessuno nel palazzone che fa da quartier generale all'Atac, sulla Prenestina, ha voglia di scherzarci. Però la battuta, in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il baratro Atac: costi sempre più alti, per il personale e meno investimenti
Roma, linea Atac Termini-Giardinetti chiusa per mancanza di macchinisti. L'azienda: assenti 37 su 48, via alle indagini
La ferrovia, gestita dall'Atac, dovrebbe essere riconvertita in tramvia. Con una differenza, per chi guida: lo stipendio da tranviere, a differenza di quello da macchinista del treno, è più leggero. Si passerebbe da 2mila a 1.500-1.600 euro al mese. Ecco perché i conducenti hanno deciso di ammutinarsi con uno sciopero bianco. Anche se in realtà il rischio di perdere soldi in busta paga - e tanto più il pericolo di perdere il lavoro - non sembra davvero mai esistito. La società dei trasporti ha già fatto capire agli interessati di volerli riconvertire a macchinisti della metro, appena il progetto del tram sarà formalizzato, con tutti i permessi ministeriali, attesi per giugno. Addirittura c'è già un accordo che prevede a stretto giro il trasferimento dei primi 7 addetti. Ma a quanto pare non è bastato.
I NUMERI
Ecco allora la protesta selvaggia di ieri: 37 assenti su 43 previsti nei turni (altri 5 erano di riposo, già stabilito). L'86% dei conducenti, in sostanza, non si è presentato al lavoro. Risultato: la ferrovia che trasporta ogni giorno 30mila romani, è rimasta paralizzata per 13 ore. Dalle 5.30, quando avrebbe dovuto partire la prima corsa, alle 6 e quaranta di sera. Proprio nelle ore di punta.
NIENTE SANZIONI
Gli ammutinati? Dovrebbero cavarsela senza nemmeno una multa. L'ufficio del Personale di Atac ha subito attivato i controlli, sono partite anche le visite fiscali. Ma tutti si erano premuniti di un attestato: in 13 avevano il certificato medico, quasi tutti per un'improvvisa «influenza»; altri 15 avevano un referto del dottore in cui si parlava della malattia dei figli piccoli. Altri 6 hanno sfruttato il congedo della legge 104, che in teoria dovrebbe servire ad assistere parenti invalidi o malati. In tre erano assenti per la «donazione del sangue». La municipalizzata dei trasporti sta ancora finendo le proprie indagini, ma dai riscontri che si avevano ieri sera, gli assenti avrebbero tutti una giustificazione. Niente sanzioni.
Peraltro, l'assessore alla Mobilità della giunta Raggi, Pietro Calabrese, proprio mentre la partecipata annunciava l'avvio delle ispezioni, già concedeva attenuanti agli assenti. Arrivando a dire, in un video pubblicato su Facebook, che «se 37 dipendenti su 48 si assentano, il problema è serio e non può essere solo una responsabilità dei lavoratori». Insomma, per l'assessore del Campidoglio, la colpa non va data agli assenti in massa, non soltanto almeno. Una beffa per le migliaia di cittadini costretti ad arrangiarsi, senza preavviso. Dopo avere convocato l'Atac e i tecnici dei trasporti a Palazzo Senatorio, sempre Calabrese, «scusandosi con i romani», ha detto che «i lavoratori della Termini- Centocelle avranno la qualifica da macchinisti metro, Atac ha assicurato che saranno garantiti tutti i livelli occupazionali, non c'è alcun presupposto di un nuovo blocco». Insomma, oggi dovrebbero essere tutti guariti. Ma la storia, forse, potrebbe non chiudersi qui: il Codacons ha annunciato che presenterà un esposto per interruzione di pubblico servizio, chiedendo ai magistrati di indagare sul blocco della tratta.
Il Messaggero