Roma, autisti Atac ai seggi come scrutatori: bus ridotti

Roma, autisti Atac ai seggi come scrutatori: bus ridotti
A causa del coinvolgimento di parte del personale Atac (la municipalizzata romana per i trasporti) nelle operazioni di voto, a Roma sarà possibile una riduzione dei bus in...

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A causa del coinvolgimento di parte del personale Atac (la municipalizzata romana per i trasporti) nelle operazioni di voto, a Roma sarà possibile una riduzione dei bus in circolazione domani e dopodomani. «Riduzioni del servizio potranno interessare fino al 5 marzo anche la linea B della metropolitana. Prevista una riduzione del servizio anche sulla Metro A per il solo giorno del 5 marzo», spiega l'azienda che ha rimodulato il servizio. Molti autisti e impiegati sono stati nominati scrutatori e presidenti di seggio.


«In vista dell'appuntamento elettorale e della conseguente attività, riconosciuta ai sensi di legge a favore di coloro i quali ne fanno richiesta, nella quale saranno coinvolti i dipendenti Atac impegnati nei ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista, si è resa necessaria una rimodulazione del servizio di superficie con maggiore impatto nelle giornate elettorali del 3 e 4 marzo e possibile riduzione il 5 e 6 marzo», spiega l'Atac in una nota

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«Già il trasporto pubblico e il servizio di raccolta rifiuti a Roma versano in condizioni pietose e non sono neanche lontanamente in grado di soddisfare le richieste degli utenti. Questa massiccia astensione dal lavoro - denuncia il presidente Carlo Rienzi - rischia di avere ripercussioni per chi si sposta con bus, metro e tram, riducendo le corse e alimentando i ritardi nei collegamenti a tutti danno dei cittadini, e di ritardare il servizio di raccolta rifiuti e pulizia strade». «Per tale motivo lunedì presenteremo un esposto alla Corte dei Conti del Lazio, affinché apra una indagine sul caso e verifichi chi ha autorizzato un numero eccessivo di dipendenti Atac e Ama ai seggi, accertando al contempo il danno economico subito dalle due aziende e dalla collettività». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero