La mania di girare video e postarli sui social a volte può creare seri danni. Come nel caso di un autista del Cotral che una ventina di giorni fa ha pensato bene di filmare...
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Erano circa le 7.30 dello scorso 17 gennaio quando il conducente di un autobus mentre stava percorrendo la strada provinciale Cimina in direzione Viterbo, ha deciso di azionare il “Rec” del suo telefono cellulare. Lo scopo era quello di inquadrare la neve e il ghiaccio presenti in quel momento sull’arteria e illustrare le conseguenti difficoltà di guidare con delle condizioni metereologiche decisamente avverse. Probabilmente l’uomo, come si evince dall’audio e si legge dai suoi post, era emozionato e teso di avere sulla spalle la responsabilità di portare a compimento il viaggio e di non creare disagi alle decine di ragazzi che si trovavano a bordo del mezzo.
Ma proprio questa ansia di voler mostrare ai colleghi e ai suoi amici dei social la complessità di condurre un autobus di linea su strade al limite della praticabilità, lo ha portato all’errore e al rischio di perdere il controllo del pullman per guidare con una mano sola. Non solo poi ha ripreso la scena davanti al suo parabrezza, ma l’autista si è anche girato indietro per filmare l’interno della vettura. Un gesto imprudente che poteva avere ripercussioni negative sulla sua incolumità e sulla sicurezza di tutti i viaggiatori.
Di questo rischio se ne deve essere accorto anche uno degli amici di Facebook dell’autista che proprio commentando il video appena pubblicato gli ricorda come sia tassativamente vietato utilizzare il telefono cellulare mentre si è alla guida. Ma l’incauto autista autore delle immagini minimizza ricordando la breve durata del filmato. Ma a volte si sa basta distrarsi una frazione di secondo per poi trovarsi coinvolti in incidenti con esiti anche mortali. Sulla vicenda Il Messaggero ha contattato il Cotral. L’azienda vista la gravità della segnalazione si dice pronta “a disporre immediate verifiche ed eventualmente assumere i provvedimenti del caso”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero