Roma, autista del Comune rubava la benzina: condannato a 4 anni

Roma, autista del Comune rubava la benzina: condannato a 4 anni
Faceva rifornimento di benzina quando era in malattia. Andava alla pompa sotto casa per fare il pieno nell'auto di servizio anche mentre risultava in ferie. Al mattino o alla...

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Faceva rifornimento di benzina quando era in malattia. Andava alla pompa sotto casa per fare il pieno nell'auto di servizio anche mentre risultava in ferie. Al mattino o alla sera, la sua prima premura era quella di riempire il serbatoio. Il tutto a spese del Campidoglio. Dovrà pagare con quattro anni e un mese di carcere un autista dell'autoparco di Roma Capitale, finito sotto accusa per peculato perché sospettato di fare cresta sulla card per il carburante. Marcello Teti, condannato ieri in primo grado a piazzale Clodio, in poco più di un anno, tra il 2013 e il 2014, secondo l'accusa, aveva fatto rifornimenti per 12.500 euro, conteggiando solo le provviste effettuate fuori servizio. Ieri è stato riconosciuto colpevole dell'appropriazione di 11.950 euro. Qualche pieno in meno. Ad accusare l'autista dal rifornimento facile era stata una funzionaria del Comune.


L'ACCUSA

«Mi ero accorta - ha spiegato in aula, - che in un mese il signor Teti, impiegato all'autoparco, aveva effettuato ventisei approvvigionamenti di benzina pur essendo stato in servizio solo venti giorni. In quel periodo - ha aggiunto la testimone, avevamo preso a noleggio delle utilitarie, in particolare delle Fiat, bianche». Il resto lo ha spiegato il benzinaio, titolare di una pompa di benzina di Vermicino, a un passo da casa dell'indagato. «Gestisco la pompa dal 94 - ha premesso il testimone - E me ne occupo insieme a mia madre e mio fratello. Posso dire che, per quanto mi riguarda, il signore faceva rifornimento quasi tutti i giorni. Mattina o pomeriggio. Lo conosco bene, perché abitiamo nella stessa borgata e proprio perché cliente. Veniva con una Fiat Punto blu prima, e poi con Fiat Punto bianca. Se avessero la stessa targa o targhe diverse non lo so. Erano del Comune». Il pm Stefano Pizza (che ha chiesto per l'imputato la condanna a 4 anni e 4 mesi) ha domandato al testimone se l'imputato si rifornisse al suo distributore anche per fare benzina con l'auto privata. «Poche volte - è stata la risposta - E per dieci euro».Con le auto di servizio il conducente del Campidoglio svolgeva commissioni oppure accompagnava assessori e funzionari. Facile quindi per gli investigatori della Polizia Roma Capitale, delegati dalla procura, ricostruire i percorsi effettuati: circa 23.000 chilometri nell'anno preso in esame. Una distanza che faceva apparire i pieni spropositati e sospetti anche perché effettuati anche nei giorni di riposo, di ferie o di malattia. Da qui la decisione del pm Laura Condemi, titolare del fascicolo, di indagare l'autista con l'ossessione del pieno. L'autista, sospeso dal servizio, dovrà ora affrontare anche un procedimento civile per risarcire il Campidoglio. «Non c'è la prova dell'appropriazione per utilità personale - ha provato a ricostruire il difensore - E comunque il regolamento comunale non impone il rifornimento a determinati distributori». Impossibile conoscere la versione dell'imputato: non si è mai presentato in aula.
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Il Messaggero