Roma, autista minaccia e rapina immigrato sul bus

Roma, autista minaccia e rapina immigrato sul bus
Rapinato e minacciato con un coltello da un autista Atac di 36 anni, perché non aveva il fumo da dargli. E' il racconto choc della vittima, un senegalese di 37 anni,...

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Rapinato e minacciato con un coltello da un autista Atac di 36 anni, perché non aveva il fumo da dargli. E' il racconto choc della vittima, un senegalese di 37 anni, che è riuscito a scendere dal bus della linea 32 sul quale viaggiava e a scappare nelle campagne a nord della Capitale, verso il centro di accoglienza sulla via Flaminia, dove è ospite. Mentre correva a piedi nel cuore della notte, con la paura di essere raggiunto, è riuscito a chiamare gli agenti del commissariato Ponte Milvio e a far identificare e denunciare il conducente, che nel frattempo aveva ripreso la sua corsa fino a Saxa Rubra. Nella macchina dell'autista gli investigatori hanno poi trovato coltelli, tirapugni, una mazza da baseball, la riproduzione di un gladio romano, e bandiere con croci celtiche.


LA PAURA
«Mi ha chiesto se avevo del fumo, ma quando gli ho detto che non ne ero in possesso, ha cominciato a minacciarmi con un coltello. E poi ha voluto i soldi che avevo in tasca. Erano 50 euro. Gli ho dato tutto e sono sceso dal bus. Mi sono messo a correre senza voltarmi». E' questo che ha raccontato agli agenti del commissariato Ponte Milvio, diretti da Filiberto Mastropasqua, che lo hanno raggiunto e tranquillizzato. I fatti risalgono a circa dieci giorni fa. E' quasi mezzanotte quando il senegalese sale sul bus che da piazza Risorgimento, attraversa viale Angelico, lungotevere Cadorna e poi Corso Francia, per proseguire fino a Tor di Quinto e via Flaminia per raggiungere il capolinea alla stazione di Saxa Rubra. L'autista, stando a quanto dichiarato dalla vittima agli agenti, avrebbe rallentato e fermato l'autobus in una zona isolata, a qualche chilometro di distanza dal centro di accoglienza sulla via Flaminia, dove l'immigrato era diretto. Qui sarebbe nata la discussione a seguito della risposta negativa da parte del 37enne alla richiesta dell'autista. «Non ho il fumo e non ho nessun tipo di altra droga», gli ha detto. E' stato a quel punto che il conducente avrebbe tirato fuori da un marsupio, appoggiato nella cabina di guida, un coltello del tipo militare e lo avrebbe minacciato per farsi consegnare i soldi.

LA DESCRIZIONE
E' ricco di dettagli il racconto che il trentasettenne originario del Senegal, fa agli agenti del commissariato Ponte Milvio, che dopo aver raccolto tutti gli elementi necessari, sono riusciti ad individuare la persona sospettata di aver messo a segno la rapina. A confermare la loro iniziale intuizione è stato il riconoscimento fotografico effettuato dalla vittima durante le indagini, che ha portato all'individuazione dell'autista. Di lì il decreto di perquisizione. E così ieri mattina i poliziotti hanno bussato alla porta di casa dell'indagato.
 
LA SORPRESA

Nell'auto dell'autista sospettato, infatti, gli agenti hanno trovato un coltello simile proprio a quello descritto dalla vittima, insieme a un tirapugni e ad altri due coltelli, ma l'uomo è stato trovato in possesso anche di una mazza da baseball e della riproduzione di un gladio romano. Una parte di questi oggetti erano custoditi all'interno di una sacca insieme ad alcune bandiere con croci celtiche e fasci littori. Una volta terminati gli accertamenti, il dipendente pubblico è stato denunciato all'autorità giudiziaria per la rapina al senegalese, ma anche per la violazione della legge sulle armi. Sulla vicenda è intervenuta anche l'Atac. L'azienda fa sapere in una nota di essere in attesa che «le autorità completino gli accertamenti per adottare le iniziative a tutela propria, del servizio e del buon nome dei tanti dipendenti che ogni giorno lavorano con impegno e abnegazione per garantire il trasporto pubblico nella città».
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Il Messaggero