OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La richiesta folle «voglio scendere qui», la paura e un ferito sul bus a Roma. Venti giorni di prognosi per l'autista in servizio su un mezzo Atac sulla linea 412 aggredito ieri sera a Roma. Alle 20 circa, il mezzo pubblico stava transitando in via Tuscolana quando un passeggero pretendeva di scendere in un punto in cui la fermata non era prevista. Al rifiuto del conducente l'uomo, superando i divisori che separano l'abitacolo di guida dal resto del mezzo, ha colpito, probabilmente con un pugno, l'autista e ha danneggiato la porta che gli permetteva di lasciare il posto di guida facendola bloccare. Sul posto sono stati chiamati i carabinieri della stazione San Giovanni i quali, per far uscire l'autista dal mezzo, hanno chiesto l'intervento dei Vigili del fuoco affinché aprissero la porta e permettessero i soccorsi del ferito. Trasportato in ospedale, i medici gli hanno diagnosticato una lussazione della spalla destra, giudicata guaribile in 20 giorni. L'aggressore, invece, si era dileguato, ma i militari che indagano, hanno acquisito le immagini registrate dalla telecamera del mezzo pubblico.
Atac, troppe ferie arretrate: «In estate servizio a rischio». A Roma mancheranno gli autisti
Il mestiere di autista degli autobus a Roma diventa rischioso ogni giorno di più a causa delle troppe aggressioni e i sindacati propongono un «Daspo» dai mezzi pubblici per i passeggeri violenti. I casi di autisti feriti diventano sempre più numerosi e, seppure Atac non ha una statistica che lo conferma, il fenomeno sembra crescere in modo preoccupante. Non solo devono destreggiarsi nel traffico infernale della Capitale, ma troppo spesso gli autisti vengono insultati, aggrediti e picchiati. Quando va bene arrivano sassi, bottiglie o anche forni microonde contro i mezzi; quando va male arrivano i pugni come accaduto ieri sulla Tuscolana.
L'aggressore, invece, si è dileguato.
LE DENUNCE
È quanto dichiara ad «Agenzia Nova» Maurizio Lago, Segretario generale Uiltrasporti Roma e Lazio. Bisognerebbe fare in modo che «chi aggredisce un autista ne risponda come se non aggredisse un semplice cittadino. Si può pensare ad un deterrente legislativo come il Daspo dai mezzi pubblici per passeggeri violenti, oltre, ovviamente, alla denuncia penale». Dello stesso avviso è anche Marino Masucci segretario generale di Fit Cisl Lazio per il quale, però, bisogna agire su più leve. «Innanzitutto - dice - chiederemo un incontro, insieme alle altre sigle sindacali, con il sindaco e il questore perchè questo è diventato un problema di ordine pubblico e va affrontato». L'altra leva è quella della comunicazione: «Apporre cartelli sui mezzi pubblici - dice Masucci - ricordiamo ai passeggeri che nel molestare o aggredire il personale si rischiano condanne penali. Serve però - aggiunge - andare anche nelle scuole e spiegare ai giovani la cultura del rispetto di chi lavora così come quella del rispetto del mezzo pubblico che non va danneggiato». Fabrizio Cuscito segretario Generale di Filt Cgil Roma e Lazio torna sull'idea del «Daspo». È chiaro che «l'utente dei mezzi pubblici urbani - dice - non è tracciato o tracciabile come quello dei treni o degli aerei. Il rischio di non poter salire più su un autobus costituirebbe comunque un deterrente per arginare il fenomeno dato che, quello del separatore fisico, da solo non è chiaramente sufficiente».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero