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«Ciao Ale, è stato un privilegio conoscerti». Sono increduli e sconvolti gli amici di Alessandro Borchi, il 21enne di Ostia morto tragicamente in un incidente stradale in Australia. Il giovane era partito a giugno per un progetto di scuola lavoro a Brisbane, sulla costa est e oltre 900 chilometri a nord di Sidney.
I FATTI
Era su una macchina in Tasmania insieme a un amico quando si è scontrato con un'altra auto. L'uomo alla guida della macchina, un italiano di 30 anni, non aveva nemmeno la patente e - da quanto accertato dalla polizia australiana- correva a quasi 200 chilometri orari, superando tre volte il limite consentito dalla legge per quel tratto di strada. L'auto è finita contro un palo. Il conducente, da quanto trapela dalle indagini, sarebbe risultato positivo all'alcol test e gli inquirenti non escludono che possa aver fatto anche uso di sostanze stupefacenti. Alessandro è apparso subito in condizioni disperate: ricoverato in condizioni gravissime è stato attaccato a una macchina fino a pochi giorni fa quando il suo cuore ha cessato di battere. Mamma Tina e papà Paolo, entrambi impiegati, hanno sperato fino all'ultimo e ora si trovano ad affrontare un problema che si somma alla tragedia. Per tenere in vita Alessandro è stato utilizzato un apparecchio particolare che in Australia ha costi giornalieri. E la somma accumulata ha superato i 150 mila euro. Così gli amici di Alessandro per aiutare la famiglia e per far rientrare la salma in Italia hanno deciso di avviare un crowdfunding. «Stiamo organizzando una raccolta fondi- dice Federico, uno dei migliori amici di Alessandro- per riuscire a coprire le spese e per riportare Ale a casa».
L'INIZIATIVA
Tra i compagni di scuola e di comitiva che hanno condiviso con Alessandro momenti ed emozioni è scattata una gara di solidarietà, prova di una bella storia di amicizia che va oltre ogni confine terreno. «Alessandro era un ragazzo semplicissimo e che aveva tanto da dare- dice Camilla, nella sua classe alle elementari - tutti lo conoscevano e gli volevano bene. Mancherà a troppe persone, ancora non riesco a crederci». «Con lui ho condiviso tante cose - continua Federico, l'amico di sempre - dalla passione per l'arte alla musica».
LE GIORNATE
Alessandro amava la techno ed era molto impegnato nel sociale. Amava lo skate e il surf e trascorreva le giornate tra la comitiva di Lido Nord e le vie del centro. Era partito all'inizio della scorsa estate: «Vado a fare un'esperienza all'estero», ha detto agli amici prima di partire. Alessandro era figlio unico e la famiglia si è chiusa nel dolore. Del rientro della salma di Alessandro Borchi è stata interessata anche la Farnesina. La famiglia ha acconsentito all'espianto degli organi. Ale, il ragazzo che voleva spaccare il mondo, continuerà a vivere.
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Il Messaggero