È stata individuata la persona al volante della jeep che ha investito stamattina alcuni ciclisti su via Aurelia all'altezza di Castel di Guido uccidendo uno di loro e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono scappata perchè ho avuto paura», si è giustificata la donna. A quanto ricostruito, l'investimento è avvenuto mentre tentava il sorpasso. Ha travolto in pieno un ciclista e poi ha impattato con la fiancata dell'auto contro gli altri.
Sono due i ciclisti feriti nell'incidente. Il terzo, Roberto G., classe 1940, è morto dopo che era stato ricoverato in condizioni disperate all'Aurelia Hospital. Gli altri due ciclisti feriti, un 71enne e un 68enne, sono invece stati trasportati in codice rosso al San Camillo.
Durante il trasporto in ospedale si è verificato un altro incidente: un'ambulanza con uno dei feriti a bordo ha travolto un motorino sul cavalcavia sopra l'Aurelia all'altezza del km 14. E' stato neccessario l'arrivo di un altro mezzo. L'Aurelia è stata riaperta in direzione sud dopo che era stata chiusa in seguito all'incidente. Rimangono rallentamenti.
La donna, una 52enne, si è presentata presso la caserma dei carabinieri di Montespaccato. L'auto sulla quale viaggiava era appunto un suv Dacia Duster di colore bianco. Sul posto anche le pattuglie dei vigili urbani che la stavano seguendo.
La guidatrice rischia l'omicidio stradale. La donna è stata denunciata a piede libero per omicidio stradale e lesioni gravi. Sarà una delle prime in Italia a rispondere del reato di omicidio stradale, in base alla legge entrata in vigore due giorni fa, se sarà accertata la violazione da parte sua delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. Non solo: in caso di condanna, la donna rischia una pena non inferiore a cinque anni per essersi data alla fuga dopo l'incidente.
La nuova legge sull'omicidio stradale - n.41 del 23 marzo 2016, entra in vigore il giorno successivo - stabilisce all'art.1 un nuovo titolo di reato (art.589-bis del codice penale) che dice: «Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da due a sette anni». Pene più severe sono previste in caso di guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. La stessa legge sull'omicidio stradale introduce inoltre un altro articolo nel codice penale, il 589-ter, il quale stabilisce che se il conducente responsabile di un incidente «si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e comunque non può essere inferiore a cinque anni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero