Giubileo, stretta sugli scioperi a Roma. Il Garante: «Decidiamo noi»

Giubileo, stretta sugli scioperi a Roma. Il Garante: «Decidiamo noi»
Dopo lo sciopero dei trasporti che ieri ha messo in ginocchio la metropolitana di Roma (chiuse le linee A e B oltre alla ferrovia urbana Roma-Lido), l'Authority per gli...

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Dopo lo sciopero dei trasporti che ieri ha messo in ginocchio la metropolitana di Roma (chiuse le linee A e B oltre alla ferrovia urbana Roma-Lido), l'Authority per gli scioperi, dalle colonne del Messaggero di oggi, ha annunciato una stretta sulle proteste durante il Giubileo al via il prossimo 8 dicembre: niente scioperi nei giorni in cui sono in programma i grandi eventi dell'Anno Santo (al momento una ventina in calendario, come riporta il sito del Comune). La linea dell'Autorità prevede anche che l'intervallo minimo tra uno sciopero e l'altro non valga solo per le proteste indette in uno stesso settore ma anche per le mobilitazioni che riguardano altri servizi pubblici essenziali. L'obiettivo è evitare che proteste a distanze troppo ravvicinate possano causare danni ai romani e ai milioni di pellegrini in arrivo nella Capitale.




Questa mattina però il garante Roberto Alesse, ha fatto marcia indietro, definendo «del tutto destituita di fondamento la ricostruzione» del Messaggero secondo cui – si legge in una nota diffusa dalle agenzie stampa - durante il Giubileo, «saranno bloccati tutti gli scioperi nei giorni in cui sono in programma i grandi eventi (al momento una ventina in calendario)». L'Autoritá nella nota «auspica fermamente che le parti sappiano responsabilmente addivenire ad un accordo per evitare scioperi nelle giornate più importanti dell'anno giubilare». «Qualora ciò non dovesse accadere - si legge nella nota - l'Autoritá non mancherá di segnalare al Governo e al Prefetto, titolari del relativo potere, l'opportunità di emanare l'ordinanza di precettazione, per evitare un pregiudizio ai diritti costituzionali dei cittadini». L'Autorità nel comunicato smentisce anche l'idea di modificare le «regole dell'intervallo tra scioperi che sono espressamente dettate dalla legge e dunque modificabili solo da un eventuale intervento parlamentare».



Dichiarazioni che contrastano con quanto affermato dallo stesso garante nel colloquio telefonico di ieri con il Messaggero di cui, per attestarne l'autenticità, pubblichiamo l'audio integrale dei passaggi smentiti, senza tagli. «Vigileremo sulla cosiddetta regola della “concomitanza”, per evitare che ci siano scioperi proclamati in settori diversi ma che abbiano un impatto sui diritti per quanto riguarda l'utenza», afferma Alesse. «Se mi proclamano in un arco temporale più scioperi nel settore del trasporto aereo, del trasporto ferroviario, del trasporto pubblico locale è chiaro che c'è un'impasse anche se si tratta di scioperi in settori diversi. Quindi non voglio un'intersecazione di scioperi. Quindi se, come credo, non ci dovessero essere le condizioni per la firma di un grande protocollo d'intesa che faccia salve quantomeno alcune grandi date centrali strategiche del Giubileo, l'Autorità farà molto, farà molto. Ci sarà una grande vigilanza». Vigilanza significa anche precettazione, come atto finale? «Useremo tutti gli strumenti che la legge e anche la giurisprudenza nostra, dell'Autorità, fin qui ha maturato in riferimento a tutti gli istituti». Regola della concomitanza, significa anche in concomitanza con i grandi eventi del Giubileo, a partire dall'apertura della Porta Santa? «Certo, certo, è chiaro. Lei vede anche quante volte, con riferimento all'Expo, abbiamo precettato perché contemporaneamente all'Expo c'erano tanti altri eventi internazionali a Milano». Quanto al ruolo del prefetto, a cui nella nota di stamattina viene attribuito il potere di precettazione, al telefono Alesse sembra avere una posizione diversa: «Tutto parte da noi. Noi siamo i “domini”, i signori del procedimento, i domini procedimentali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero