Roma, tegola dell'Antitrust su Atac: «Il servizio va messo a gara» Piano-salvataggio a rischio

Roma, tegola dell'Antitrust su Atac: «Il servizio va messo a gara» Piano-salvataggio a rischio
Una proroga del contratto di servizio dell'Atac oltre il 2019 «sarebbe illegittima, in quanto lesiva della concorrenza» e ciò potrebbe mettere a rischio il...

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Una proroga del contratto di servizio dell'Atac oltre il 2019 «sarebbe illegittima, in quanto lesiva della concorrenza» e ciò potrebbe mettere a rischio il concordato preventivo. A sottolineare l'esigenza di mettere a gara il trasporto pubblico locale di Roma, fra due anni, è l'Autorità concorrente della concorrenza e del mercato, guidata da Giovanni Pitruzzella, in un parere inviato al Campidoglio riguardo all'intenzione, più volte manifestata dall'amministrazione comunale, di proseguire con l'affidamento in house del servizio all'azienda di via Prenestina anche oltre l'attuale scadenza del 3 dicembre 2019. La vicenda va a collegarsi con la procedura per il concordato preventivo attualmente in corso, dopo che il Tribunale fallimentare ha dichiarato ammissibile la domanda, che potrebbe avere un esito negativo in caso di mancata proroga.


LA SCELTA
L'Antitrust, nel documento inviato a Palazzo Senatorio, invita a «valutare con estrema attenzione la sussistenza dei requisiti formali e sostanziali per un nuovo affidamento in house del servizi di trasporto pubblico locale ad Atac». L'Autorità ha rilevato infatti come la giunta abbia dato mandato agli uffici di lavorare per una prosecuzione automatica del rapporto con la municipalizzata, deducendone che «la positiva valutazione della proposta di concordato e del piano di adempimento della proposta» si baserà proprio sulla possibilità che Atac continui a svolgere il servizio di trasposto pubblico nella Capitale anche in futuro. Avendo così, in soldoni, la possibilità di continuare a pagare le rate del debito nei prossimi anni.

Per l'Antitrust, però, «al momento, e nonostante la situazione di grave crisi economica e finanziaria in cui versa Atac, non sussistano le condizioni di emergenza o di pericolo imminente di interruzione di servizio che giustifichino questo tipo di intervento». In particolare, «il lungo periodo che ancora ci separa dalla scadenza dell'attuale affidamento (pari a due anni) rappresenta un lasso di tempo sufficiente per organizzare il servizio senza il ricorso a misure urgenti». Insomma, il pericolo di fallimento dell'Atac non giustifica la prosecuzione automatico del contratto oltre il 2019, e il Campidoglio ha tutto il tempo necessario a trovare soluzioni alternative per il trasporto pubblico locale.

IL CONFRONTO

L'Authority di Giovanni Pitruzzella ricorda poi all'amministrazione capitolina che «qualora intenda riaffidare in house il servizio di trasporto pubblico locale ad Atac, dovrebbe non solo effettuare una valutazione rigorosa della preferibilità di tale scelta rispetto al ricorso al mercato tramite una gara, ma svolgere anche un effettivo confronto tra lo scenario di affidamento in house ed una serie di benchmark di mercato appropriati volto a valutare la correttezza della scelta dal punto di vista dell'efficienza, dell'economicità e della qualità del servizio reso ai cittadini. Ossia, il Comune dovrebbe comunque valutare se ci sono soluzioni economicamente migliori o più valide dal punto di vista del servizio offerto ai cittadini.
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Il Messaggero