«Il Cda ha compito di risanare azienda, di rilanciarla, di mantenerla pubblica, di tutelare le persone che lavorano tutti i giorni e che colgo l'occasione di...
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La scelta di passare a un organo collegiale e non mantenere l'amministratore unico è data dal fatto che Atac è un'azienda eccezionale che non può essere considerata nella media delle partecipate del Comune, perché ha oltre 10mila dipendenti ed è una realtà particolarmente complessa soprattutto nella parte industriale», ha detto l'assessore intervenendo nel corso della seduta della commissione Mobilità in Campidoglio. «Simioni (nuovo presidente e Ad, ndr.) - ha aggiunto - ha una ricchissima esperienza nella gestione delle aziende complesse e dei trasporti, nel settore ferroviario e anche del tpl a Roma e nelle partecipate del Campidoglio, dove in questi mesi è stato coordinatore del gruppo di lavoro. È un profilo veramente di alto livello e siamo certi che potrà contribuire in maniera fattiva per proseguire il lavoro di rinsanamento in maniera seria, decisa e univoca». Gli altri due membri nominati nel Cda sono «Cristiano Ceresatto - ha spiegato Meleo - è un profilo di alto livello, è stato molti anni in azienda con funzioni di controller, è un elevato profilo con competenze tecniche. Anche la dottoressa Sansonetti ha esperienze molto forti e specifiche nel campo della consulenza aziendale e fa parte del cda di un fondo abbastanza rilevante che si occupa di problematiche complesse, e questo è importante anche per le innovazioni che Atac necessita».
Infine «anche nel collegio sindacale ci sono tutti profili di alto livello, per Atac volevamo quanto di meglio possibile per rilanciarla e farla funzionare come un'azienda normale», ha concluso.
Il Messaggero