Arriva il primo via libera al concordato preventivo di Atac. La proposta per salvare la municipalizzata dei trasporti supera - con fatica - lo scoglio della procura. Dopo la...
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Da piazzale Clodio, i chiarimenti sono stati giudicati sufficienti, anche se alcuni passaggi del piano continuano ad essere considerati aleatori. La decisione dei magistrati si basa su un ragionamento complessivo: l’ipotesi concordataria è stata ritenuta l’unica in grado di garantire, almeno in parte, il saldo dei debiti. I pm hanno considerato tre fattori: stima aziendale, redditività e soddisfazione dei creditori. Sulla decisione dei magistrati ha pesato molto lo studio degli scenari alternativi alla procedura di salvataggio. Dalle verifiche è emerso che un eventuale fallimento di Atac rappresenterebbe lo scenario peggiore. Tradotto: la continuità aziendale va preferita anche ad un’ipotetica amministrazione controllata. Dal Campidoglio trapela soddisfazione mista a cautela: «Siamo fiduciosi, ma aspettiamo la pronuncia finale», commenta il presidente della commissione Trasporti Enrico Stefano.
I PILASTRI
Tra le integrazioni, i chiarimenti in merito all’acquisto di nuovi mezzi e sull’ipotesi di manutenzione straordinaria su circa 900 bus. Uno dei punti più criticati dalla procura - che era arrivata a definire il passaggio «non conforme a legge» - erano i pagamenti destinati al Comune. Nel nuovo piano, i crediti vantati dal Campidoglio sono stati postergati: verranno pagati per ultimi. Sono state rifatte e rimpolpate - tra perplessità e carenze - le perizie su veicoli e immobili aziendali. Da Atac sono arrivati chiarimenti più o meno concreti su tutti i capisaldi del progetto: dall’incremento quantitativo dell’offerta chilometrica all’aumento della qualità del servizio, fino a quello dei ricavi da traffico, sanzioni, pubblicità e locazioni. Una delle integrazioni più concrete riguarda la trasformazione digitale dell’azienda. Chiarimenti sufficienti anche sulle modalità di incremento della bigliettazione. E ancora: Atac punta a combattere l’assenteismo, bloccare il turnover, introdurre logiche di premialità dei dipendenti. Previsti anche aumenti di tariffazione e nuovi parcheggi a pagamento.
GLI SCENARI
Sono state fondamentali le valutazioni in prospettiva sulla redditività dell’azienda. Anche perché Atac svolge un servizio essenziale tra stima di redditività e soddisfazione dei creditori. Incertezze che connoterebbero le prospettive di liquidazione e amministrazione straordinaria. Non c’è quindi stata solamente una comparazione di numeri. «La continuità aziendale consente di conservare i flussi dell’operatività e realizzare un margine operativo lordo e un utile netto positivo dal 2019, a beneficio dei creditori - si legge nell’atto - consente anche la prosecuzione delle forniture e il generare valore anche per i fornitori e creditori della società con tempi di pagamento in linea col mercato». Tra gli altri vantaggi, vengono elencati: «Mantenere l’occupazione dei dipendenti e conservare inalterato il valore del patrimonio aziendale di Atac». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero