Le prova tutte Atac per tentare di risalire la voragine da profondo rosso dei suoi conti in bilancio. Soprattutto non può più permettersi il lusso, per via del contenzioso con...
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LA RELAZIONE
Lo ha presentato ieri mattina in commissione Mobilità in Campidoglio, lo stesso amministratore delegato Atac Danilo Broggi. Che ha promesso, a breve, più task-force di controllori non solo sui mezzi ma alle fermate e ai capolinea: «I controlli - ha spiegato - verranno effettuati all'entrata, nel momento in cui si sale sugli autobus. Dapprima sarà soprattutto nello stile di una campagna informativa massiccia, poi in un secondo tempo subentrerà la tolleranza zero e partiranno le multe». Il piano metterà in campo, così come era stato concordato con i sindacati a settembre, anche 150 colletti bianchi che faranno da controllori. Per potere fermare la gente e chiedere loro i documenti, però, dovranno essere comunque individuati fra coloro che sono inquadrati come pubblici ufficiali e non semplici operatori di pubblico servizio. Si tratta, dunque, di una «sperimentazione pilota della verifica dei ticket all'entrata degli autobus - ha aggiunto l'ad - Sicuramente partiremo dalla stazione Termini e dal capolinea di piazza dei Cinquecento, mentre stiamo studiando su quali linee trasferire il modello. All'inizio sarà soprattutto un presidio in cui dei tutor indicheranno all'utenza dove e come acquistare i biglietti qualora ne fosse sprovveduta. Ma vi saranno anche controllori alle fermate successive per stanare i furbi che penseranno di aggirare l'ostacolo».
TAGLI E RINCARI
Ieri, intanto, Atac ha presentato ai sindacati il nuovo Piano industriale. «Dovrebbero chiamarlo piuttosto Piano di rientro - tuona Stefano Bottoni, della segretria Sul -. L'azienda si prepara a varare dal 1 gennaio il rincaro degli abbonamenti. Da 250 euro a 280 per quello annuale, da 35 a 38,5 per il mensile. Il tutto a fronte di quella che chiamano “riorganizzazione” per mascherare tagli alle linee dei pendolari». Guai e dolori non arrivano solo dal contenzioso con la Roma Tpl, in ballo ci sono anche i debiti accumulati con Cotral e il sistema Metrebus: quote di partecipazione che valgono altre decine di milioni che Atac negli anni non ha mai versato e di cui potrebbe essere chiamata a rispondere. L'azienda, tra le varie misure di contenimento dei costi, ha proposto un taglio del 20 per cento sui permessi sindacali. «Troppo poco - hanno sentenziato Francesco Sorrentino e Gianluca Donati, della Fit-Cisl - Nel piano il taglio si attesta al 20% mentre per noi la percentuale può essere del 30%. Come sindacati dobbiamo dare per primi l'esempio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero