Cercasi bus (a noleggio) da spedire per le strade di Roma. Il parco mezzi dell'Atac, si sa, è uno dei più vecchi e sfasciati d'Europa - l'età...
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Referendum Atac, domenica 11 novembre romani al voto: ecco come si vota
I COSTI
L'operazione, stando ai primi calcoli, dovrebbe costare dai 2 ai 3 milioni di euro l'anno, considerando che per ogni mezzo a nolo si spendono 20-30mila euro. L'azienda dovrebbe sfornare, già in settimana, un avviso per ricevere manifestazioni d'interesse, si cercheranno ditte anche all'estero.
Il rinnovo della flotta è uno dei pilastri del Salva Atac approvato dai giudici fallimentari alla fine di luglio. Solo con l'arrivo nei depositi dei nuovi autobus, l'azienda può riuscire ad arginare l'emorragia di corse che si è registrata negli ultimi anni, con gli investimenti a picco. Nel 2017, per dire, si sono persi quasi 18 milioni di chilometri che erano stati programmati nel contratto di servizio col Comune. Molto dipende dal fatto che gli autobus sono ultra-datati - circolano ancora quelli immatricolati negli anni 90... - e i malfunzionamenti, in queste condizioni, sono inevitabili.
TEMPI LUNGHI
Il presidente e ad dell'azienda, Paolo Simioni, si è impegnato per la prima volta a mettere a segno un piano di acquisti su larga scala. L'estate scorsa la società è riuscita, tramite il Comune, a ordinare i primi 227 autobus. Il problema è che ad aggiudicarsi la commessa da 76 milioni di euro, si è scoperto poi, è stata una ditta impelagata in una crisi finanziaria forse ancora più tortuosa di quella dell'Atac. La Industria Italiana Autobus, vincitrice della gara Consip, ha ottenuto solo pochi giorni fa la fideiussione per avviare la produzione dei nuovi mezzi per la Capitale, come ha fatto sapere la sindaca Virginia Raggi. «Oltre ad Atac- ha commentato Raggi - un'altra impresa italiana, che versava in gravi difficoltà economiche, continuerà a dare stipendi ai propri dipendenti e ad avere la liquidità necessaria per nuovi investimenti».
A NOLO
I tempi di consegna delle navette di cui Roma ha estrema urgenza, però, si sono allungati. L'Atac sperava di avere forze fresche nei depositi già dai primi di marzo del 2019 invece, a causa della crisi della fabbrica, se ne riparla da giugno in poi. Ecco allora la mossa del noleggio, proprio per evitare che questo ritardo abbia ripercussioni sul piano di rilancio. E anche per rassicurare i creditori che dovranno votarlo a fine dicembre.
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Il Messaggero