Da oggi regolarità delle corse dei bus a rischio a causa delle elezioni: un dipendente su 10 di Atac sarà impegnato ai seggi come scrutatore, segretario, presidente...
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Ripartiamo dal trasporto pubblico. Ieri da Atac hanno confermato i numeri: «Abbiamo ricevuto da parte di 1.037 dipendenti, 758 dei quali autisti di superficie, la richiesta di partecipare alle operazioni di voto nei ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista». In occasione delle elezioni Europee del 26 maggio, dunque, il servizio trasporto pubblico di superficie di Roma «subirà delle rimodulazioni». Le modifiche resteranno attive anche nelle giornate di lunedì e martedì. Il servizio di superficie si normalizzerà a partire da mercoledì. «La rimodulazione del servizio consentirà di coniugare il diritto alla mobilità dei cittadini con quello dei dipendenti Atac che a norma di legge, come avviene sempre in caso di elezioni, hanno fatto richiesta di partecipare alle operazioni di voto». Nel verbale di accordo con le Rsu (le rappresentanze sindacali interne) i vertici di Atac hanno scritto che comunque si punta ad «assicurare maggiore presenza per quanto riguarda il 26 maggio». Di qui l'applicazione del bonus economico per coloro che andranno a lavorare domani anche se non era previsto dalla regolare turnazione, simile a quello già previsto in occasione delle domeniche ecologiche: vale settanta euro.
RIFIUTI
E Ama? Nell'azienda di via Calderon de la Barca, che proprio ieri ha annunciato di avere superato quota 46 per cento nella raccolta differenziata, le preoccupazioni sono minori. In totale, sono 400 i dipendenti che saranno impegnati ai seggi, ma una parte significativa è formata da impiegati, dunque si svuoteranno gli uffici, ma gli effetti sull'attività dell'impianto di Rocca Cencia, sulla raccolta, sui passaggi della differenziata e sulla pulizia delle strade vengono considerati «sostenibili» dall'amministratore unico Massimo Bagatti. C'è da dire però che questa frenata legata ai dipendenti impegnati ai seggi elettorali coincide con una fase molto delicata e a rischio per Ama: da ieri gli impianti di trattamento di Malagrotta, di proprietà del gruppo Colari, hanno dimezzato la loro attività perché è iniziata una pesante manutenzione. Questo significa che circa 500 tonnellate di rifiuti al giorno dovranno essere portate nelle altre province, con una complessa operazione di trasbordo dei rifiuti dai camion della raccolta a quelli che devono occuparsi del trasporto vero e proprio. Già è stata individuata un'area per questa complessa attività, a Saxa Rubra, ma per attrezzarla servirà almeno un mese, mentre nel frattempo si continuerà ad utilizzare quella di Ponte Malnome. Tutto questo, però, sarà fatto fino a mercoledì con 400 dipendenti in meno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero