C’erano una volta i tornelli brunettiani, per gli impiegati dei ministeri. Ora invece per i conducenti dell’Atac la timbratura del cartellino avverrà...
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LA PROCEDURA FALLIMENTARE
Così è stato promesso ai giudici del concordato fallimentare: nel piano industriale presentato dal presidente e ad Paolo Simioni è annotata una tabella di marcia che dovrebbe migliorare sensibilmente il servizio. Insomma la frequenza dei treni su cui si affollano ogni giorno migliaia di romani e turisti: dagli 8,6 milioni di chilometri percorsi nel 2018 si dovrebbe passare a 8,8 milioni di chilometri quest’anno, poi tocca centrare quota 9 milioni nel 2020, per arrivare a 9,3 milioni di chilometri nel 2021. In un triennio l’aumento sarebbe di oltre l’8 per cento. Anche perché già entro l’anno la metro A potrà contare su un treno in più (da 30 a 31 convogli) e lo stesso la linea B (da 27 a 28).
Come fare, a parità di costi (e di stipendi)? L’azienda ha deciso di allungare le ore di «guida effettiva» dei macchinisti. I quali oggi trascorrono solo 3 ore e 50 minuti a fare la spola da un capolinea all’altro, anche se il turno supera di poco le 6 ore. E il resto? Manovre nei depositi, controlli dei mezzi, tempi morti. Ora la municipalizzata ha deciso di prolungare l’orario di guida effettiva di circa 25 minuti. Proponendo ai sindacati di arrivare almeno a 4 ore e 15 minuti. Senza ritoccare i salari, ma i conducenti avrebbero un vantaggio: una volta terminato il servizio sui binari e le altre attività preparatorie, potrebbero staccare senza aspettare nei depositi.
VERSO L’INTESA
Le corporazioni interne sul punto si sono dette in gran parte favorevoli. L’accordo ancora non è stato firmato, ma perché si discute su altri temi: lo stipendio di chi lavora in sala di controllo, i turni degli autisti che qualche sindacalista giudica «troppo lunghi». Ma sulle metro, l’intesa - almeno a parole - sembra esserci. E sarà ratificata probabilmente già la prossima settimana.
Sempre per aumentare le corse, urgono nuovi macchinisti. Entro l’estate partiranno gli esami per reclutarne 50, che saranno pescati tra operai e autisti già in organico alla partecipata, un percorso di crescita professionale insomma, che non dovrebbe pesare sui bilanci.
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Il Messaggero