Roma, guida al cellulare e semafori rossi: il mezzo milione di multe (non pagate) prese dagli autisti Atac

Pensare che quando sono stati arruolati dall’Atac, anni fa, hanno pure dovuto superare una prova di guida non delle più facili. Eppure, a leggere i report interni di...

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Pensare che quando sono stati arruolati dall’Atac, anni fa, hanno pure dovuto superare una prova di guida non delle più facili. Eppure, a leggere i report interni di via Prenestina, gli autisti dei bus romani sembrano interpretare con un po’ troppa disinvoltura il codice della strada. Spensieratezza al volante, che oltre a destare qualche interrogativo sulle condizioni di sicurezza per i passeggeri dei mezzi pubblici, ha contribuito ad allargare il buco nei conti di una delle partecipate pubbliche più indebitate d’Italia. I conducenti romani si sono visti recapitare quasi mezzo milione di euro di verbali in appena quattro anni. A conti fatti, oltre 120mila euro di sanzioni l’anno.

 

AUTOVELOX
Se ne sono accorti i tre commissari dell’azienda nominati dal Tribunale fallimentare. Giorgio Lener, Giuseppe Sancetta e Luca Gratteri, spulciando le carte della municipalizzata ora sotto concordato, hanno trovato una montagna di infrazioni saldate quasi sempre, negli anni passati, dalla società del Campidoglio e quindi, in fin dei conti, dai contribuenti romani. A mettere mano al portafogli, invece, avrebbero dovuto essere gli autisti dalla guida spericolata. Ecco perché ora i commissari hanno chiesto ai vertici dell’azienda di chiedere conto di quegli sperperi agli ex manager che hanno autorizzato certe pratiche.

Scorribande col semaforo rosso, guida al cellulare, autovelox, incidenti. Ma anche macchine di servizio sorprese a sfrecciare sulle corsie preferenziali, senza lo straccio di un’autorizzazione. La casistica è varia, ma è l’ammontare delle multe a impressionare: 499.807, 24 euro. Solo nel periodo che va dal 2010 al 2013, «per la massima parte, si tratta di violazioni del codice della strada», hanno scritto i commissari in una relazione interna.

IL FASCICOLO 
Non è questione da poco, tanto che si è mossa anche la magistratura contabile. Scrivono sempre i commissari di Atac: «Nel 2017 la Procura Regionale della Corte dei Conti (fascicolo 250/2015) ha chiesto ad Atac informazioni sull’importo di multe e sanzioni amministrative pagate dall’azienda nel periodo 2010-2013 per le quali non risultano avviate le azioni di recupero nei confronti dei responsabili». Fino a oggi, annotano i delegati del Tribunale, nessuno ha chiesto un risarcimento ai vecchi dirigenti, nonostante la sfilza di cartelle affastellate negli uffici amministrativi parli chiaro: l’Atac, con i bilanci sempre più traballanti, per anni ha liquidato multe che non avrebbe dovuto pagare.

LE RICHIESTE
Qualcosa è stato chiesto agli autisti, di recente. I commissari hanno «rilevato l’effettivo recupero di circa 111mila euro sui 611mila risultanti dal bilancio». Ma non basta, per un’azienda zavorrata da un debito monstre di 1,3 miliardi. Ecco perché, per conto del Tribunale civile, i commissari hanno invitato la nuova governance dell’azienda a «contestare formalmente l’omissione ai dirigenti responsabili del servizio e/o agli amministratori in carica nel periodo 2010-2013».


Va detto che ora, per fortuna, l’andazzo è cambiato. L’Atac è molto meno “generosa” coi propri dipendenti e negli ultimi tempi ha iniziato a far pagare le infrazioni agli autisti che beccano un verbale. Subito, con una decurtazione in busta paga, che scatta appena arriva la notifica nel quartier generale di via Prenestina.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero