Aggressioni quasi raddoppiate. Nei primi sei mesi del 2014 sono state 91 le violenze a personale Atac in servizio, nel 2013 le denunce erano state 58, circa la metà. Cifre...
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Dati che hanno convinto i lavoratori, attraverso Cgil, Cisl e Uil, a chiedere un tavolo tecnico urgente con prefetto, sindaco e presidente della Regione, perché a questi si aggiungono anche le aggressioni nei confronti del personale Cotral e Trenitalia, che copre il resto delle tratte laziali.
I DANNI
Gennaio e maggio 2014 sono i mesi durante i quali sono avvenuti la maggior parte degli episodi violenti, senza contare ovviamente le ultime settimane dove si sono verificati casi gravissimi ai danni di autisti e clienti. «Chiediamo che il sindaco Ignazio Marino mobiliti una parte del personale della polizia locale per vigilare sulle linee più a rischio», dice Gianluca Donati della Fit Cisl Roma e Lazio, anticipando la richiesta d'incontro urgente che la Triplice ha formalizzato ieri pomeriggio al prefetto. Un allarme sicurezza rilanciato proprio dal segretario regionale, Mario Bertone. Ma si tratterebbe solo di un tampone, per arginare il fenomeno, «in attesa di trovare soluzioni più efficaci». Restano le periferie le zone più a rischio, tra cui Collatina, Corcolle, Eur, Magliana, Tor Bella Monaca e Termini.
COLLAUDI MANCATI
Fermi nei depositi, intanto, 91 bus con le cabine blindate costruite dalle officine di Atac per la mancata revisione (cui si aggiungono i circa 680 fermi nelle rimesse perché mancano i pezzi di ricambio). Secondo il parere degli ingegneri della Motorizzazione civile le cabine blindate «fai da te» rischiano di spaccare i telai dei bus, perché non progettate in fase di costruzione. Quindi, non sono omologabili. Le uniche cabine-blindate a passare sono quelle già previste nei nuovi bus, circa 300 dei 2266 complessivi; ma molti di questi autobus cominciano a restare bloccati nei depositi, qualcuno addirittura cannibalizzato per permettere agli altri di continuare a correre.
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Il Messaggero