Roma, all'asta la tenuta dei Colonna a Ciampino: 500mila euro per casali, chiese e ulivi storici

Roma, all'asta la tenuta dei Colonna a Ciampino: 500mila euro per casali, chiese e ulivi storici
Dai tesori archeologici dell'età d'oro di Augusto che si studiano sui libri di scuola, ai fasti nobiliari della famiglia Colonna con tanto di casali firmati da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dai tesori archeologici dell'età d'oro di Augusto che si studiano sui libri di scuola, ai fasti nobiliari della famiglia Colonna con tanto di casali firmati da archi-star del Barocco, alla lunga indolente decadenza degli ultimi anni. Una parabola bizzarra, quella della Tenuta del Muro dei Francesi a Ciampino, meglio nota come Barco Colonna, tanto amata addirittura da Ettore Petrolini che qui vi girò un suo film Un medico per forza nel 1930, di cui si percepisce l'imponenza (non foss'altro per quei 12 ettari d'estensione) lungo la via dei Laghi alle porte di Roma. Un complesso monumentale e paesaggistico, che langue in un ginepraio di proprietari privati e competenze pubbliche seppur «interamente sottoposto a vincolo di tutela nell'ottobre del 2015», e che ora deve affrontare l'ultimo colpo di scena. La vendita. A renderlo noto è il comitato Ciampino Bene Comune, da anni impegnato a trasformare la tenuta in un grande parco pubblico demaniale di cui il Ministero dei beni culturali ha riconosciuto due anni fa un interesse culturale particolarmente importante.

Il 29 novembre prossimo il cuore del parco storico sarà al centro dell'asta giudiziaria (per fallimento dei proprietari) del Tribunale di Velletri. «Di fatto si potranno acquistare per circa 500mila euro i due casali seicenteschi da oltre 1500 metri quadri appartenuti ai Colonna, oltre quattro ettari di verde comprendenti l'oliveto storico, addirittura i ruderi del grande portale barocco, lasciato crollare nel 2011, la chiesuola che si affaccia su Via dei Laghi, priva del tetto collassato recentemente», spiega Dario Rose archeologo e portavoce del comitato. «Tutti beni di proprietà della Casa Bianca Srl, gli stessi proprietari del palaghiaccio di Marino - precisa Rose - società in fallimento su cui grava anche un procedimento per violazione del Codice dei Beni Culturali per aver abbandonato e negli anni provocato il crollo di monumenti vincolati sin dal 1935».

I CROLLI

Pensare che proprio sui beni ora in vendita lo stesso Mibact ha speso quasi 60mila euro (stima al ribasso) per risanare il degrado diffuso (non da ultimo lo scandaloso crollo nel 2011 del Portale su via dei Laghi citato nei manuali tra gli esempi più belli del Barocco). La prospettiva di fare del Barco Colonna uno spezzatino di aree impensierisce il comitato: «Il principio alla base del vincolo è l'insieme dei monumenti presenti nell'area», ribadisce Rose. A fare impressione è il fatto che i lotti in vendita siano confinanti con l'area archeologica (proprietà comunale ma tutela del Mibact) della cosiddetta Villa di Messalla, identificata come il cenacolo dei grandi poeti augustei (Ovidio uno su tutti) diventata oramai un caso internazionale quando nel 2012 l'archeologa Aurelia Lupi scoprì sette statue del ciclo mitologico dei Niobidi. Una realtà che nel 2014 il World Monument Fund inseriva nella lista dei siti archeologici a rischio nel mondo, e ora in attesa di una messa in sicurezza definitiva. Insomma, i beni all'asta (nella relazione tecnica per i casali è ventilata la possibilità di realizzare abitazioni residenziali) rischiano di essere separati dalla Villa romana. Secondo il comitato il «Comune di Ciampino poteva richiedere alla proprietà di impegnarsi per riattivare la funzione sociale del Barco e, in caso di mancata risposta o rifiuto, poteva procedere all'iscrizione di quei beni al patrimonio comunale». Nulla è stato fatto. Ora tutto va in vendita. L'appello alle istituzioni è partito ma il comitato è pronto anche lanciare un'azione di crowdfunding per comprare l'area.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero