Roma, assolda criminali e fa accoltellare l'ex marito: «Non mi pagava gli alimenti»

Roma, assolda criminali e fa accoltellare l'ex marito: «Non mi pagava gli alimenti»
Un intreccio di sangue e di odio che dopo mesi d’indagini è stato scoperto dalla polizia. Una violenza progettata in ogni particolare da una donna contro l’ex marito. ...

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Un intreccio di sangue e di odio che dopo mesi d’indagini è stato scoperto dalla polizia. Una violenza progettata in ogni particolare da una donna contro l’ex marito.



Era la sera dello scorso 14 aprile quando un finto postino si presentò in via Ostuni, al Prenestino, sotto casa di un romano di 48 anni, incensurato, che fece scendere in strada con la scusa di recapitargli un pacco: lo massacrò con almeno una decina di coltellate. L’uomo si salvò solo perchè riuscì a fuggire dentro il portone.



Dopo un lungo periodo di degenza in ospedale, ha riportato lesioni permanenti. L’autore dell’agguato, Saengkla De Angelis, 21 anni, di origini thailandesi, fu arrestato subito dalla polizia: il giovane aveva ancora i vestiti sporchi di sangue. Ma oggi si è registrato il colpo di scena. A finire in manette la moglie della vittima, Roberta Ricci, 36 anni e i suoi complici: Michele Moschella di 26 e Nicola Cipriani di 38.



Gli agenti del commissariato Prenestino, diretto da Mauro Fabozzi, dopo mesi d’intercettazioni e altri riscontri non hanno dubbi: è stata la donna ad organizzare l’agguato accecata dall’odio nei confronti dell’ex che, a suo dire, non stava pagando gli alimenti per i suoi due figli minori. Moschella e Cipriani sarebbero coloro che hanno progettato materialmente l’agguato avvicinando l’esecutore in una sala scommesse al Casilino.



I riscontri sarebbero così schiaccianti che per i tre è stato spiccato un’ordinanza di custodia cautelare dal Tribunale di Roma e attualmente sono stati trasferiti in carcere. Secondo gli agenti, Nicola Cipriani, con precedenti di polizia, originario di Caserta ma da anni residente a Tor Bella Monaca, avrebbe accompagnato sul posto dell’agguato l’esecutore al quale avrebbe dato 3.500 euro in contanti per il "lavoro": dare una "lezione" alla vittima.



Non solo: i tre avrebbero fatto sparire l’auto della donna per farla ritrovare bruciata a Cerveteri. Un’espediente che doveva servire a gettare i sospetti sull’ex marito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero