Roma, per gli asili nido partenza in salita: niente mascherina, bimbi a casa

Niente disinfettanti, che dovrebbero essere ovunque, mascherine che mancano e assembramenti all’entrata. Caos negli asili della capitale che hanno riaperto ieri dopo la...

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Niente disinfettanti, che dovrebbero essere ovunque, mascherine che mancano e assembramenti all’entrata. Caos negli asili della capitale che hanno riaperto ieri dopo la forzata chiusura per il lockdown. Una falsa partenza per il nido comunale di Centocelle, I giocosi anatroccoli, dove le porte sono rimaste serrate perché alla struttura non è arrivato il dispenser per il gel sanificante. Eppure durante l’incontro di mercoledì le educatrici avevano assicurato a mamme e papà che «la struttura era pronta». Invece ieri mattina, i genitori dopo una lunga attesa sono stati rimandati a casa. Dopo numerosi esposti delle famiglie sul piede di guerra, è arrivata la risposta-beffa del Municipio: «Se ci avessero chiamato glielo avremmo mandato immediatamente con un messo. Ne abbiamo tantissimi» ha replicato l’assessora locale alla Scuola, Maria Elena Mammarella. L’apertura dell’asilo del V municipio è stata comunque rimandata a oggi.


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I DISPOSITIVI 
Ma a “secco” di mascherine con visiera e di guanti ci sono altre strutture del VII e del X municipio. Che, per il momento, hanno provveduto con vecchie rimanenze: «Abbiamo ricevuto molte segnalazioni sulla mancata consegna dei dispositivi, ma le strutture hanno aperto lo stesso utilizzando quello che avevano nei magazzini» conferma Giancarlo Cosentino, segretario della Fp Cisl. I genitori hanno poi dovuto fare i conti con file e assembramenti: i termo scanner hanno rallentato gli ingressi creando code per decine di metri. Lunghe attese dunque, nonostante il calo degli iscritti. Le classi dei più piccoli non sono infatti ancora al completo. A pesare sull’assenza dei bimbi, non solo il timore di contagi da coronavirus. Ma anche il rallentamento nelle procedure di “smaltimento” delle liste di attesa rimaste bloccate in Campidoglio fino a luglio. Così si contano ancora posti vuoti. Nel I municipio sui 750 posti a disposizione nelle 12 strutture comunali, ieri si sono presentati 564 bambini. Con 200 nominativi tra lista di attesa e fuori termine: «Le liste sono ancora aperte, i posti ci sono ed è sufficiente scrivere un’email al Municipio», confermano i responsabili di via Petroselli.

I PRIVATI

Prove generali anche per gli asili privati che, in alcuni casi, hanno aperto già dal primo settembre. Anche in questo caso, con un calo di presenze che a macchia di leopardo riguarda tutti i quartieri della capitale, con una media tra il 20 e il 50 per cento. Gli operatori, ormai in corsa, hanno dovuto cambiare la gestione dei bimbi per adeguarsi alle nuove norme anti contagio. A partire dal frazionamento delle classi: «I bambini vengono divisi non più per età ma per orario di ingresso» spiegano i responsabili di “Unisci”, l’associazione di categoria che si è costituita durante il lockdown: «Non possiamo mischiare i piccoli e quindi li abbiamo divisi per fasce orarie». Mentre pesa il costo per le forniture di gel e mascherine: «Ogni asilo privato ha già speso mille euro per sanificare e per assicurarsi tutte le scorte necessarie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero