Bambini avvolti nelle coperte, educatrici costrette a ricorrere a piccole stufette elettriche per non far morire di freddo i piccoli alunni. Si va avanti così da giorni. A...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIMEDI IMPROVVISATI
Non è andata meglio al III municipio, zona che da Montesacro arriva a Talenti e conta 15 asili nido comunali: i riscaldamenti ieri hanno funzionato soltanto un paio di ore. «Le educatrici - rincara la consigliera di FdI, Giordana Petrella - sono state costrette ad avvolgere i bambini nelle coperte». Rimedi improvvisati sono stati adottati - obtorto collo - anche in II municipio. «Dovevano entrare regolarmente in funzione - dice l'assessore alla Scuola, Emanuele Gisci - invece orario ridotto e, in alcuni nidi come quelli interni a villa Ada e a villa Chigi, non è servito a nulla: non si può risparmiare sulla salute dei bambini».
Il Campidoglio, solo per provvedere al riscaldamento delle scuole di propria competenza, spende oltre 600mila euro l'anno. E pensare che soltanto a gennaio 2015 l'attuale sindaco Virginia Raggi - all'epoca consigliera d'opposizione - accusava l'amministrazione Marino di aver riaperto gli edifici scolastici dopo la pausa natalizia senza averli prima riscaldati. Di aver costretto le famiglie a mandare in classe i figli coperti da piumini e cappelli. I cappelli e i piumini ci sono ancora oggi. Ma all'epoca la percezione del freddo era inevitabilmente diversa.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero