Ultima tappa per “l’Asi in Tour”, Abodi rassicura le società dilettantistiche: «Atterraggio morbido per la riforma del lavoro sportivo»

Il ministro per lo Sport e i Giovani: «Per i lavoratori del settore ci sarà una polizza assicurativa che coprirà i rischi»

Da sinistra, il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il presidente dell'Asi, Claudio Barbaro
Presente il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, si è chiuso a Roma “l’Asi in Tour”, il ciclo di conferenze organizzato dalle Associazioni...

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Presente il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, si è chiuso a Roma “l’Asi in Tour”, il ciclo di conferenze organizzato dalle Associazioni sportive e sociali italiane per illustrare il varo della riforma del lavoro sportivo, in vigore dall’inizio di luglio.

La riforma del lavoro sportivo comporterà importanti novità per le associazioni e le società sportive dilettantistiche in ambiti come la fiscalità sui compensi degli atleti, le sponsorizzazioni, la semplificazione e il contenimento degli oneri contributivi e fiscali o la formazione degli iscritti.

Guardando a questa scadenza, il ministro ha annunciato che si sta «lavorando con l’Inail per far sì che non ci siano sovrapposizioni, perché per i lavoratori del settore ci sarà una polizza assicurativa che coprirà i rischi. Anche le comunicazioni al centro per l’impiego saranno attuate con tempistiche differenti rispetto alla normalità». Invece il libro unico del lavoro «sarà attuativo entro fine anno, quindi dopo sei mesi dall’entrata in vigore della riforma, proprio per agevolare il cambiamento in atto».

Riguardo all’applicazione delle nuove norme, Abodi ha garantito che ci sarà «un rilascio progressivo. Fino al 31 dicembre non ci saranno sanzioni e questo periodo servirà appunto a conoscere, a sciogliere i dubbi».

Entrando più nel merito sulla parte fiscale ha aggiunto: «Sarà un anno di atterraggio morbido che riguarderà 495.000 persone che operano in tre categorie nel mondo dello sport. 404.000 (82%) guadagnano fino a 5.000 euro: questi non avranno impatto dal punto di vista fiscale e previdenziale. Ottantamila (16%) sono quelli nell’intervallo tra 5 e 15.000 euro, avranno impatto al 50% sulla parte previdenziale, e per 5 anni ci saranno ammortizzatori sociali da parte dello Stato. Novemilanovecento (2%) sono quelli che superano i 15.000 euro e per loro non ci sarà impatto Irap fino a 85.000 euro».

All’incontro hanno partecipato anche il capo di gabinetto del ministero per lo Sport e i Giovani, Massimiliano Atelli, e il presidente dell’Asi, Claudio Barbaro. Il quale ha segnalato: «Sarà ora importantissimo il contributo degli organismi sportivi per accompagnare questa riforma con proposte e azioni concrete. Asi in questo sarà in prima fila».

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Il Messaggero