«Arrivo tra 5 minuti», attenti: c’è WhatsApp spione

«Arrivo tra 5 minuti», attenti: c’è WhatsApp spione
Arriva su WhatsApp la condivisione della posizione in tempo reale @MovArturoDaunia Pochi lo conoscono, tanti (fidanzati/e e...

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Arriva su WhatsApp la condivisione della posizione in tempo reale

@MovArturoDaunia

Pochi lo conoscono, tanti (fidanzati/e e genitori in primis) lo aspettavano, altrettanti lo temevano. L’evoluzione su Whatsapp della geolocalizzazione spot, semplice, quella del “dove sei” ricambiata da una puntina che indica la posizione esatta, si chiama “live tracking location”. Uno strumento degno delle inchieste più complesse sui mafiosi e che sta già scuotendo molte famiglie e coppie della Capitale. Il funzionamento è semplice: basta decidere di “condividere la posizione attuale” e il cellulare tradurrà il tutto in una mappa che verrà aggiornata in tempo reale con gli spostamenti del possessore dello smartphone. E’ inoltre possibile scegliere per quanto tempo la mappa debba restare attiva: 15 minuti, un’ora o 8 ore.

Genitori in ansia per i figli e fidanzati preoccupati per la loro metà possono così essere tranquillizzati. Non esiste più un generico “sto arrivando” e, al tempo stesso, non ci si potranno più inventare scuse che non siano supportate da una posizione documentata. Uno strumento che, però, è stato già fonte di aspri litigi, sfociati anche in epiche scenate di gelosia. E la domanda che si fanno in tanti è sempre la stessa: è lecito chiedere di poter monitorare, come un detective, la posizione di un proprio caro e, al tempo stesso, è legittimo rifiutarsi di condividere queste informazioni? La chiave è sempre la stessa: la fiducia. Che, però, è merce rara, che va conquistata e meritata. Perché la geolocalizzazione non sia più la coperta di Linus dei fidanzati perennemente insicuri.

marco.pasqua@ilmessaggero.it
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Il Messaggero