Come in un film. Il ladro entra in azione nel ristorante, approfitta della distrazione di un cliente, infila la mano nella sua giacca e afferra il portafogli. Ma qualcuno se ne...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'INSEGUIMENTO
Persino uno dei fotografi del Messaggero, Paolo Rizzo, che è appena risalito sul suo scooter dopo essere uscito dalla redazione di via del Tritone non esita nemmeno per un attimo, fa lo slalom su due ruote fra le macchine nella speranza di non perdere le tracce del fuggitivo perché anche gli inseguitori, in salita e sotto il sole che cuoce, arrancano. Ma eccoli come in un film americano dove tutto finisce bene. Spuntano quasi dal nulla (ma ci sono sempre, in borghese a pattugliare per il Centro) i "falchi" della polizia in sella alle loro moto, agenti che fanno parte della VI sezione della Squadra Mobile. Hanno sentito le urla, hanno capito subito quello che stava accadendo, hanno imboccato contromano via Capo le Case e in un attimo eccoli sull'uomo.
LE MANETTE
Il giovane ladro, sulla trentina, accento dell'Est, si è fermato. Non ha opposto resistenza. Si è seduto sulla soglia in marmo del portone di un palazzo e si è lasciato ammanettare. Nel frattempo sono arrivati gli inseguitori. Uno di loro è riuscito a recuperare dei soldi, mentre la vittima in giacca e cravatta, ancora con il fiatone, spiega ai poliziotti l'accaduto. Il fotografo fa il suo lavoro e gira le immagini. Il ladro, piuttosto nervoso, prova a evitare il peggio: "Io, scusa, scusa". Dopo qualche minuto viene preso e portato in Questura da una volante. Questa volta senso civico e prontezza delle forze dell'ordine hanno avuto la meglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero