Ardea, dopo tre anni terminati i lavori al cimitero: pronti 360 nuovi loculi, presto un forno crematorio

I lavori per i nuovi loculi al cimitero di Ardea
Il nuovo cimitero “privato” di Ardea finalmente vede la luce. Ci sono voluti tre anni di emergenza loculi, sepolture in ogni angolo dell’attuale camposanto e...

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Il nuovo cimitero “privato” di Ardea finalmente vede la luce. Ci sono voluti tre anni di emergenza loculi, sepolture in ogni angolo dell’attuale camposanto e persino un’inchiesta che ha portato alla condanna in primo grado di un ex sindaco, due ex assessori e un imprenditore, accusati di tangenti e assunzioni pilotate per parenti e amici.

Sono stati consegnati ieri, infatti, 360 loculi dislocati su quattro file e realizzati in una nuova ala del cimitero. Qui, a breve, si aggiungeranno anche 96 cappelle gentilizie munite di otto posti ciascuna, oltre a un’area per 337 sepolture a terra, una cappella funeraria con 150 loculi e 156 colombari per le ceneri. Sarà questo il primo di quattro step di ampliamento disposti dalla società Ardea 2018, che da un anno gestisce i cimiteri della città. Alla fine delle operazioni dovrebbero costruirsi anche un forno crematorio, un cimitero per gli animali, un lago e spazi per la sepoltura di quattordicimila salme.
«La prossima settimana inizieremo il trasferimento delle salme tumulate in via provvisoria nei loculi privati, affinché abbiano una sepoltura definitiva», spiega Gianni Palmieri, responsabile del cimitero ardeatino, famoso per ospitare le tombe del cantautore Franco Califano e di Frank “tre dita” Coppola, storico esponente di Cosa Nostra legato alla mafia italo americana.
Il problema, a questo punto, rimane il passato. «Stiamo facendo un censimento delle salme attualmente presenti nel cimitero, perché non abbiamo nessun atto che risalga alle sepolture avvenute prima del 2014», aggiunge Palmieri. Insomma, non si sa quanti defunti ci siano effettivamente nell’area. Colpa di un incendio all’ufficio tecnico che nel 2012 ha distrutto i registri e le tracce dei movimenti dall’apertura del 1989.
«Dobbiamo avere contezza di ogni loculo occupato, per capire anche quando scade la concessione. Poi ci sono una ventina di tombe senza nome che dovremo aprire per scoprire chi vi è tumulato, così come ci sono circa seicento salme provvisorie che devono trovare collocazione definitiva».

Una storia travagliata, quella del camposanto di Ardea. Nel 2002, sette persone furono arrestate per illecito smaltimento di ossa umane, bare e calcinacci, venuto fuori in seguito ad alcune riesumazioni. Poi lo scandalo delle tombe inglesi allagate, e ancora, il sequestro dei loculi realizzati nel 2014 e tante gestioni diverse, fino a questa ultima, che durerà 25 anni e che sta lavorando anche per fare chiarezza sul passato.
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Il Messaggero