La polizia locale di Ardea, su incarico della Procura di Velletri, ha eseguito ieri un'ispezione presso il canile Alba Dog di Pomezia, dove il titolare un uomo italiano di 60...
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Poi la sorpresa: «Durante il sopralluogo - continua la nota della polizia locale - si è proceduto al sequestro di due depuratori, uno non correttamente funzionante e l'altro privo di autorizzazione, che scaricano i liquami degli animali così trattati direttamente nel fosso di Rio Torto. È stata sottoposta a sequestro anche un’area posizionata nelle immediate vicinanze dei box dei cani, usata di fatto come discarica, sulla quale erano abbandonati elettrodomestici, calcinacci, materiale ferroso, medicinali scaduti, vecchie radiografie dei cani, siringhe fiale ed altri rifiuti speciali, oltre alla presenza di aree in cui erano stati da poco accesi dei fuochi sulle cui motivazioni di accensione gravano ulteriori accertamenti, tutti rifiuti speciali che invece di venire smaltiti erano accatastati a pochi metri dagli animali. Il canile ospita circa 340 cani dei comuni di Nettuno, Anzio ed Ardea. Alcuni dei randagi da un primo controllo, sebbene nutriti, non sono sembrati in salute e le gabbie sono apparse umide e sovraffollate, con alcuni casi di cani diarroici e con gabbie comunicanti tra loro, tutte cose che potrebbero favorire contagi tra loro. La polizia locale ha accertato che i decessi comunicati dalla struttura al Comune di Ardea di alcuni animali custoditi si erano avuti tutti per gastroenterite . Il Ctu del tribunale ha relazionato la situazione del canile alla Procura della Repubblica di Velletri che, vagliando anche i sequestri eseguiti, deciderà in queste ore il da farsi. Acquisiti registri ed altra documentazione al vaglio degli inquirenti per la verifica dell'intera attività». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero