Cos'hanno in comune Piranesi, Totò e Brigitte Bardot? Tutti sono rimasti sedotti - ciascun in modo diverso ovviamente - dal complesso di Santa Maria Nova. Un pezzo del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pensare che BB si defilò dopo una notte di strani e misteriosi rumori dovuti - leggenda vuole - al fantasma di Tulliola che qui aleggia dal 1480, da quando venne profanata la sua tomba a pochi passi dal casale (le cronache dell'epoca dicono che il corpo della defunta era intatto, ma dopo l'apertura della tomba si vaporizzò). Ce ne sono di storie, qui a Santa Maria Nova (via Appia Antica 251), con buona pace del vicino Commodo (patron dei Quintili) cui viene rubata la scena. Il casale, con la sua svettante torre di avvistamento, è davvero un viaggio nel tempo, ricucito con fatica e soddisfazione dalla direttrice del parco Rita Paris: «L'impresa è iniziata nel 2006 quando abbiamo acquisito il casale dopo una lunga trattativa», ricorda Paris. «Ma non ci accontentiamo di successi isolati, l'Appia ha bisogno di un nuovo piano generale di gestione e valorizzazione».
L'appello è tutto per il nuovo ministro Alberto Bonisoli. Intanto a Santa Maria Nova la storia ultramillenaria si legge lungo le sale rinsaldate dal restauro sapiente curato da Maria Grazia Filetici. Tra installazioni multimediali, ricostruzioni tridimensionali, le pareti raccontano l'insediamento romano del II secolo, la riconversione medievale e rinascimentale in azienda agricola gestita dai frati benedettini Olivetani che l'acquisirono dai nobili baroni Sanguigni (non a caso la torretta svela la decorazione a scacchiera rosso e bianca ispirata allo stemma di famiglia). Fino alla modernità residenziale ridisegnata nientemeno che dall'architetto Luigi Moretti. Ma è nel salone principale che tutta l'Appia Antica si confessa in Self Portrait, 84 fotografie preziose, tra archivio Alinari e maestri contemporanei. Ci sono le mille contraddizioni della Regina Viarum, da quel catasto alessandrino del 1660 che ne indica le anticaglie alle Olimpiadi del 60, dagli abusi alle star che qui avevano le ville. Si scopre una Sophia Loren splendida. «Questa mostra è idealmente dedicata a lei e la vogliamo invitare», sorride Paris.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero