Appia Antica, via libera della Regione Lazio al piano d'assetto del parco

Appia Antica, via libera della Regione Lazio al piano d'assetto del parco
Era atteso da trent'anni e oggi il Parco regionale dell'Appia Antica ha il suo "piano d'assetto" che regolarizza i progetti urbanistici in termini...

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Era atteso da trent'anni e oggi il Parco regionale dell'Appia Antica ha il suo "piano d'assetto" che regolarizza i progetti urbanistici in termini di tutela del patrimonio "verde" dalla Caffarella a Tor Marancia passando per gli Acquedotti. Ad annunciarlo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dopo l'approvazione in giunta regionale del testo. «Ora regole certe per la salvaguardia, la fruizione e li sviluppo sostenibile» dichiara il governatore.


Soddisfatto il presidente dell'ente parco Mario Tozzi: «Dopo trent'anni finalmente l'Appia Antica ha il suo piano che riporta questo ente ad un livello di normalità gestionale in modo da poter affrontate temi cruciali per la salvaguardia». Il testo, che ora deve passare in consiglio per l'approvazione definitiva, «permette ai vincoli di diventare norme condivise da tutti e di non operare più in regime di salvaguardia». Per Tozzi e' «un passo decisivo verso la normalità». Si tratta di un piano di notevole complessità, che affronta molti aspetti cruciali per la tutela del territorio: la perimetrazione; le connessioni ecologiche con le altre aree protette; la valorizzazione compatibile del patrimonio archeologico; le attività incompatibili e le soluzioni per il loro allontanamento e/o sostituzione; le relazioni con le infrastrutture stradali e ferroviarie; la funzione imprescindibile dell'agricoltura sostenibile; la fruizione e il ruolo fondamentale, per la città che si affaccia sul Parco, di spazi verdi come l'area degli Acquedotti, la valle della Caffarella e la tenuta di Tor Marancia.

«Quello compiuto oggi è un passo decisivo sulla strada della legalità e della trasparenza – commenta Zingaretti  - Quello dell'Appia Antica è un Parco meraviglioso che va tutelato sia sul fronte della urbanizzazione sia sul fronte delle illegalità. Per farlo dobbiamo dotarci di regole certe e trasparenti che oggi con il Piano d’assetto diventano ancora più efficaci. Attraverso la tutela dell’ambiente incentiviamo anche nuove opportunità di sviluppo turistico e sostenibile, sociali, educative e rigenerative».


Il Parco Regionale dell'Appia Antica, aggiunge Tozzi: «rappresenta  la più grande sfida che uomini di cultura e tanti semplici cittadini, hanno  voluto lanciare in un territorio che per anni è stato mortificato da scelte scellerate fatte da chi dell'Appia non aveva saputo interpretare la vocazione, l’identità e la specificità di essere un'area naturale protetta che contiene uno dei più grandi patrimoni archeologici del mondo, incastonato nella città di Roma. Un parco benvoluto da tutti i cittadini, che nasce, nel 1988, per difendere quel patrimonio unico al mondo grazie ad una legge regionale di iniziativa popolare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero