Anzio, spunta un nuovo muro al confine con l'antica Villa di Nerone

Nuovo scavi ad Anzio lungo un muro della Villa di Nerone
Appartiene alla Villa Imperiale di Anzio - nota come Villa di Nerone, dato che l’ imperatore vi nacque nel 37 d.C. ed amava soggiornarvi - il muro intonacato emerso durante...

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Appartiene alla Villa Imperiale di Anzio - nota come Villa di Nerone, dato che l’ imperatore vi nacque nel 37 d.C. ed amava soggiornarvi - il muro intonacato emerso durante i lavori che si stanno svolgendo in via Furio Anziate, che segna un confine dell’area archeologica. Immediato stop alla rete idrica e arrivo della Soprintendenza Archeologica del Lazio che ha fatto predisporre uno scavo scientifico per il rilievo e la conservazione del muro. Che, però, sarà presto “ritombato” dall’asfalto.


Niente di nuovo ad Anzio dato che gran parte della città, dalle Riviere alla collina di S. Teresa, è costruita sull’antica Antium romana e su quanto rimaneva anche della fase Latina e Volsca. In via Furio Anziate, insieme a funzionari del Comune, è intervenuta la responsabile di zona della Soprintendenza, Gemma Carafa Iacobini, che ha coordinato la messa in sicurezza e conservazione del sito - che potrebbe appartenere ad ambienti di servizio della Villa - e poi indicato di proseguire i lavori con nuovi tracciati, richiudendo tutto a fine attività. L’azienda idrica si avvale - come previsto per cantieri in aree a vincolo archeologico - della società di servizi Archeodomus. «Questo ora è uno scavo archeologico, essendo stato trovato un muro appartenente alla Villa di Nerone che, com’è noto, non si interrompeva su via Furio Anziate», dice Federica Fabbri, l’archeologa che sta eseguendo i lavori con il collega Simone Lombardo. «La porzione di muro - prosegue - è interamente intonacata di color giallo ocra e in ottimo stato di conservazione. È un altro tassello che ci aiuta nella conoscenza della Villa. Lo stiamo rilevando e poi lo metteremo in sicurezza con un geotessuto per evitare che, una volta ricoperto, l’intonaco si deteriori». Sul posto anche Franco Pusceddu, ex dirigente del Comune e da poco funzionario onorario della Soprintendenza. «Con il Gruppo Archeologico di Anzio - dice - vogliamo lavorare per valorizzare tutto ciò che testimonia l’importante storia della città». Allora basta guardare alla Villa Imperiale, alla ribalta per lo stato di abbandono e l’invasione abusiva - nei fine settimana pre “zona rossa” - di centinaia di persone, dato che è priva di controlli. Il Comune aveva annunciato interventi di tutela e illuminazione artistica, ma ancora non si vede nulla. 

 

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Il Messaggero